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Mwepu dice addio al calcio a 24 anni, scoperta una malattia ereditaria: “Siamo devastati”

Enock Mwepu è costretto a ritirarsi dal calcio giocato a soli 24 anni. Il centrocampista del Brighton ha scoperto di avere una malattia cardiaca ereditaria che non gli consentirà più di scendere in campo.
A cura di Fabrizio Rinelli
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"Alcuni sogni sono destinati a finire". È una delle frasi più forti e toccanti che appaiono nella lettera che Enock Mwepu, centrocampista del Brighton acquistato dal club inglese nell'estate 2021 dal Salisburgo per 23 milioni di euro. Il nazionale dello Zambia, insieme alla stessa società britannica, ha annunciato che dovrà chiudere qui la sua carriera con il calcio giocato a causa di un problema cardiaco. Una malattia ereditaria, come sottolineato dal Birghton all'interno della sua nota, che non gli consente, per il bene della sua salute, di poter svolgere attività fisica a certi livelli. Lo scorso 4 settembre contro il Leicester, nel match vinto 5-2 dalla squadra ora allenata da Roberto De Zerbi, Mwepu era stato grande protagonista siglando anche un assist. Da quel momento in poi non si sono più avute sue notizie.

Ecco perché oggi gli inglesi hanno diramato una nota in cui hanno spiegato cosa sia realmente accaduto al giocatore e perché ci fosse così tanto riservo attorno alle sue condizioni. Una situazione delicata che necessitava di tutta l'attenzione possibile. "Enock si è ammalato mentre era su un volo per raggiungere lo Zambia durante la pausa delle nazionali e dopo un periodo in ospedale in Mali è tornato a Brighton per sottoporsi a ulteriori esami cardiaci e cure continue". La nota del club non lascia spazio ad altre interpretazioni: "Questi test hanno concluso che la sua malattia è dovuta a una condizione cardiaca ereditaria, che si manifesta più tardi nella vita e non era precedentemente evidente allo screening cardiaco regolare – si legge – Dovrà smettere di giocare a calcio". A soli 24 anni Mwepu dovrà dire addio al calcio giocato.

Il Brighton spiega, nelle parole dello staff medico e dell'allenatore, quanto accaduto: "Purtroppo questo può essere esacerbato dallo sport, quindi a Enock è stato consigliato che l'unica opzione, per il bene della sua stessa sicurezza, è smettere di giocare a calcio". Il responsabile della medicina e delle prestazioni, Adam Brett, ha spiegato: "Certo, dato che questa è la carriera di Enock, è una decisione che non può essere presa alla leggera, ci siamo presi il nostro tempo per essere il più accurati possibile, completato indagini cardiache avanzate e collaborato con esperti clinici per ottenere le migliori seconde opinioni per Enock".

"Lo aiuteremo ad assicurarsi che la condizione sia gestita con il trattamento appropriato affinché possa vivere una vita lunga e sana". Tanti sono stati i messaggi inviati dal mondo del calcio per Mwepu. Anche la Premier League si è voluta stringere attorno al giocatore in questo momento difficile della sua vita: "La Premier League invia i suoi migliori auguri a Enock per il futuro dopo questa impegnativa notizia". Anche Roberto De Zerbi, attuale allenatore del Brighton, si è detto colpito da questa notizia:

"Mi dispiace tanto per Enock – ha spiegato – Prima del mio arrivo ho guardato tutta la squadra, ed era un giocatore da cui ero rimasto colpito e non vedevo l'ora di lavorarci". Il presidente del club, Tony Bloom non ha nascosto il suo rammarico e il suo dispiacere per quanto accaduto: “Siamo tutti assolutamente devastati per Enock – ha scritto in una nota – Lui e la sua famiglia hanno avuto settimane traumatiche e, anche se siamo solo grati che abbia superato quel periodo, ha visto una carriera così promettente interrompersi in un'età così giovane".

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