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Mourinho sul caso Juventus: “Per me abbiamo gli stessi punti. Ma se colpevole è giusto che paghi”

Il tecnico della Roma sceglie il basso profilo e sulla penalizzazione dei bianconeri si esprime con molta cautela: “Di queste cose se ne occupano i tribunali e per questo guardo alla loro classifica come qualche giorno fa”.
A cura di Maurizio De Santis
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José Mourinho non ha calcato la mano nel commentare la sentenza sulla Juventus.
José Mourinho non ha calcato la mano nel commentare la sentenza sulla Juventus.

Un posto in zona Champions League. La Roma vi ha messo le mani sopra grazie alla vittoria a La Spezia ma deve attendere i risultati dei posticipi (Inter-Empoli e Lazio-Milan) per avere la certezza di restarci (e continuare a lottare). Almeno per adesso è lì, grazie anche alla stangata inflitta alla Juventus: il -15 ha cancellato la rimonta e l'ha spedita al decimo posto. L'impressione è che la vicenda sia tutt'altro che chiusa qui e si apra a scenari ulteriori e molto più gravi, alla luce delle manovre stipendi e di altri aspetti del ciclone che s'è abbattuta sulla società sia dal punto di vista sportivo sia penale.

Durante l'intervista su DAZN a José Mourinho viene chiesto un commento su quanto accaduto ai bianconeri e sul riflesso che c'è stato sulla classifica di Serie A (nell'attesa che si pronunci il Collegio di Garanzia del Coni sul ricorso). Il tecnico portoghese non si sbilancia, resta equilibrato e un po' sorprende quando parla della situazione in cui versa la squadra di Allegri. Fa finta che la graduatoria non sia mai cambiata, che la Juve abbia lo stesso punteggio conquistato sul campo, che per lui e la sua Roma la strada resti in salita e il distacco (quello vecchio) sia stato colmato ma serve ancora tanto per avere la meglio.

Il tecnico della Roma ha espresso un concetto semplice: se colpevole, è giusto che paghi.
Il tecnico della Roma ha espresso un concetto semplice: se colpevole, è giusto che paghi.

"Non voglio parlare del caso Juventus – le parole dell'allenatore -. Di queste cose se ne occupano i tribunali e per questo guardo alla loro classifica come qualche giorno fa. Adesso avremmo gli stessi punti".

Basso profilo. Non infierisce. Non è più tempo di mimare le manette. Mourinho si attiene semplicemente ai fatti e alle sentenze. Una è arrivata ma a Torino (e non solo, considerato il coinvolgimento anche di altri club) tremano per gli sviluppi ulteriori che potrebbero arrivare nelle prossime settimane.

"Se è stata colpevole credo sia giusto che paghi – è la conclusione di Mourinho che poi punta l'attenzione sulla propria squadra e sui progressi mostrati finora -. Dopo il Mondiale abbiamo fatto buoni risultati. La squadra sta andando benino, sarà più difficile quando giocheremo tre volte alla settimana e soffriremo di più".

Ultima riflessione dedicata a Nicolò Zaniolo che ha chiesto la cessione ed è stato oggetto della riflessione dura da parte del direttore, Pinto: "Ha anteposto gli interessi personali a quella della squadra", la frase del dirigente a corredo della quale Mourinho non aggiunge molto altro.

"Su Zaniolo ho la mia opinione, la mia sensazione è che il 1 febbraio sarà qua. Il mercato è aperto, lui ha voglia di andare. Quando un giocatore vuole andare via ci sono offerte, ma non c'è niente. Come si gestisce? Chi lavora e merita di giocare gioca". Messaggio chiaro.

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