2.362 CONDIVISIONI

Mourinho furibondo: “Alcuni calciatori della Roma devono fare autocritica”. E attacca Abraham

José Mourinho torna a puntare il dito nei confronti dei suoi calciatori dopo Roma-Torino. A pochi giorni dal caso Karsdorp, nuove sferzate: tocca anche ad Abraham.
A cura di Paolo Fiorenza
2.362 CONDIVISIONI
Immagine

Non è così che José Mourinho sognava di arrivare alla sosta della Serie A per i Mondiali con la sua Roma: settimo in classifica, dopo un pareggio in casa, espulso dall'arbitro Rapuano nel convulso finale di partita contro il Torino. Nel contesto di un ambiente, quello giallorosso, che continua a sostenere con generosità la squadra, ma comincia a mostrare segnali di cedimento, come testimoniano i fischi di oggi.

Rimostranze che in qualche modo Mourinho fa proprie nel dopo-partita, contestando nuovamente le prestazioni e l'attitudine di alcuni suoi calciatori, come era già successo dopo Sassuolo-Roma nel caso di Karsdorp. Dopo il mea culpa per il cartellino rosso ("L’espulsione è giusta, le mie parole all’arbitro meritavano il rosso e ho avuto l’umiltà di scusarmi con lui") lo Special One è tornato a mettere in discussione quanto fatto dalla sua squadra. L'elogio di Dybala, migliore in campo con i soli 20 minuti giocati nel finale, si trasforma in uno schiaffo al resto della Roma.

Il momento dell'espulsione di Mourinho dopo le parole rivolte all'arbitro Rapuano
Il momento dell'espulsione di Mourinho dopo le parole rivolte all'arbitro Rapuano

"Oggi ci sono state due partite, una fino al 70’ e una dopo – spiega Mourinho a DAZN –. Fino al 70’ i tifosi della Roma volevano andare a casa, fischiavano. Noi non giocavamo bene. Poi in 20 minuti abbiamo creato più che in 70 minuti, forse nelle ultime 4-5 partite. Perché? È facile. Siamo una squadra con caratteristiche e limiti, e quando un giocatore come Dybala non c’è è molto diverso per noi. Quanti punti avremmo avuto in più con Dybala nelle ultime sei partite? La difficoltà che si vede nella costruzione del nostro gioco è per il fatto che noi abbiamo i giocatori che abbiamo".

E qui Mou affonda: "Ne abbiamo alcuni il cui livello oggi è bassissimo e la Roma ha bisogno di tutti. Per qualche giocatore è il momento di fare riflessioni e autocritica, cosa che farò anch’io. Questi 20 minuti sono i 20 minuti della speranza". 

Così come a Reggio Emilia non fa nomi. Ma se in quell'occasione fu immediata l'identificazione del destinatario dello sfogo, stavolta il messaggio è più trasversale. Solo nel caso di Abraham si registra un ulteriore affondo da parte di Mourinho durante la conferenza stampa post-gara. Stuzzicato sul delicato momento del centravanti inglese sul piano psicologico, dopo i fischi dell'Olimpico, il portoghese non si tira indietro.

Abraham molto deludente anche contro il Torino, rimpiazzato da Belotti nella ripresa
Abraham molto deludente anche contro il Torino, rimpiazzato da Belotti nella ripresa

"Io forse sono vecchio stile – dice Mourinho –, ma quando diventi un giocatore professionista non hai bisogno dell’appoggio di nessuno. Non ti serve una fonte esterna per motivarti e darti quello di cui hai bisogno. Bisogna dare tutto in campo quando giochi, sia in allenamento che in partita. Poi si può sbagliare, ma io non contesto chi sbaglia, contesto l'atteggiamento. Corri amico, se sbagli uno ne prendi un’altra, e corri ancora. Amico, milioni di bambini vogliono arrivare e ne arrivano pochi. Tu sei un privilegiato". Parole che riecheggeranno durante la lunga sosta, al termine della quale Mourinho spera di ritrovare la sua vera Roma. A partire dal vero Abraham.

2.362 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views