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Moggi apparve in sogno a una vecchietta, lei non sapeva chi fosse: la incontrò e rimase senza parole

Luciano Moggi racconta per la prima volta un episodio che non dimenticherà mai: “Ai tempi della Juve mi scrisse una vecchietta di Palermo che non mi conosceva, mi disse che aveva una cosa importantissima da dirmi”. Si incontrarono, lei gli raccontò cosa aveva visto in sogno.
A cura di Paolo Fiorenza
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Luciano Moggi è ufficialmente fuori da ogni ruolo nel mondo del calcio dopo la radiazione a vita comminatagli in seguito alle vicende di Calciopoli del 2006, relative al periodo in cui era Direttore Generale della Juventus. Il processo sportivo nei suoi confronti era arrivato a conclusione nel 2010, con la sentenza che ne disponeva la "preclusione a vita alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Federazione calcio", poi confermata dalla Corte Federale d'Appello e infine dall'ultimo grado di giudizio sportivo presso il CONI. Nel 2017 infine anche la giustizia ordinaria, ovvero il Consiglio di Stato cui Moggi si era rivolto per far annullare la condanna, si era opposto all'ennesimo ricorso del dirigente toscano, rendendo dunque la radiazione definitiva e non più appellabile.

Luciano Moggi a Napoli nel 2011, durante il processo penale di Calciopoli
Luciano Moggi a Napoli nel 2011, durante il processo penale di Calciopoli

L'85enne di Monticiano ne aveva fatto un punto d'onore, continuando a professare la sua innocenza rispetto alle gravi condotte contestate a lui e alla Juve. Intanto da allora è piano piano riapparso qua e là come opinionista televisivo, fino agli ultimi tempi in cui è una presenza praticamente fissa. Qualche giorno fa Moggi è stato anche ospite del podcast ‘One More Time' di Luca Casadei, in cui ha riavvolto il nastro della sua vita e carriera, raccontando alcuni episodi inediti.

Sollecitato su come avesse vissuto Calciopoli, l'ex plenipotenziario della Juve è tornato a quei drammatici giorni, rivendicando con orgoglio quanto ottenuto sul campo: "Il momento in cui mi è stata data la comunicazione, mi sono sentito qualcosa dentro… anche perché la mia attività era fondata sul fare le squadre di calcio e farle giocare bene, non c'era bisogno di comprare arbitri. Ricordatevi la finale dei Mondiali del 2006 a Berlino, nell'Italia c'erano cinque giocatori della Juve, Lippi allenatore ed Esposito massaggiatore. Nella Francia c'erano Thuram, Deschamps, Trezeguet… sembrava una partita estiva a Villar Perosa tra Juventus A e Juventus B e invece era la finale di Coppa del Mondo".

Moggi con Giraudo e Capello alla Juventus nel 2003
Moggi con Giraudo e Capello alla Juventus nel 2003

"Io ho fede, questa cosa mi ha aiutato molto – ha poi spiegato Moggi, aprendo al suo vissuto più intimo e raccontando qualcosa che non aveva mai detto prima, un episodio che non dimenticherà mai – Ho vissuto un episodio un po' particolare. Durante la mia attività alla Juventus ho ricevuto a un certo punto una lettera da Palermo. A questa lettera non ho dato tanta importanza. Era una donna, c'erano anche quelle che cercavano pubblicità, fatto sta che non ho dato importanza a questa lettera. Poi a un certo punto, dopo due o tre anni, ho pensato ‘voglio conoscere questa persona', perché mi diceva che mi doveva dire una cosa importantissima".

Moggi durante il podcast di Luca Casadei
Moggi durante il podcast di Luca Casadei

"Io non sapevo altro, che cosa riguardasse questa cosa, anche perché questa qui – poi ho appurato – non sapeva neanche io chi fossi, ha chiesto ai figli. Arrivo da lei, una vecchietta di una ottantina d'anni, poverina, che è venuta non dico con le stampelle ma ci mancava poco, e mi ha detto: ‘Senta cosa le volevo dire. Io qualche tempo fa ho sognato un gregge di pecore. In questo gregge di pecore c'era un pastore e a un certo punto mi è apparsa la figura di Padre Pio, che mi ha detto: vedi, quello è Moggi, digli che gli voglio bene'. Questa è una cosa che mi ha emozionato tantissimo, che mi ha dato così tanta forza", ha concluso commosso Moggi.

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