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Mané para con le mani ma per l’arbitro non è rigore: lo salvano due righe di regolamento

Un episodio avvenuto sullo 0-0, con Barella che tira dal limite e Manè che si copre il volto con le braccia che deviano in pallone in angolo. Per i nerazzurri un chiaro rigore, per arbitro e VAR non c’erano comunque gli estremi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Bayern ha regolato ancora una volta l'Inter nell'ultimo turno della prima fase di Champions League: come a San Siro, altro 2-0 firmato Pavard nel primo tempo e Choupo-Moting nella ripresa. Poco da fare per i nerazzurri di Inzaghi che però sono riusciti a restare in partita per tutto il primo tempo quando hanno anche richiesto un calcio di rigore su un ‘mani' di Manè che non è stato concesso dal VAR, sul risultato di 0-0.

Un episodio che poteva cambiare la partita e che ha visto i giocatori dell'Inter richiedere il penalty non arrivato a seguito di un lungo consulto con il VAR da parte dell'arbitro slovacco Kruzliak che alla fine decide di far proseguire con un semplice corner. Eppure, il tocco di Mané all'altezza del dischetto è stato con le braccia che hanno deviato in modo decisivo un tiro di Barella diretto in porta e tutto aveva fatto pensare al conseguente e legittimo calcio di rigore.

La palla deviata da Manè con le braccia: per pararsi il volto, secondo arbitro e VAR
La palla deviata da Manè con le braccia: per pararsi il volto, secondo arbitro e VAR

Una situazione difficile su cui decidere visto che proprio il direttore di gara è rimasto diversi minuti davanti al monitor a bordo campo, mentre i nerazzurri pretendevano il penalty e Simone Inzaghi in panchina mimava il gesto del giocatore del Bayern Monaco. Ma la valutazione è stata differente e si è interpretato il "mani" come un gesto atto non ad aumentare il volume del proprio corpo ma di riflesso, a difendere l'eventuale impatto del pallone sul volto.

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Infatti, solamente in questa maniera si può capire la scelta dell'arbitro e degli addetti alla moviola, che hanno visto nel gesto di Manè unicamente il tentativo di proteggersi il viso senza incorrere nella violazione del regolamento. Se un attaccante tira un potente tiro in porta e un difensore molto vicino mette le mani davanti al viso come azione riflessa per proteggersi il viso e la palla colpisce le mani l'arbitro deve infatti permettere al gioco di continuare in quanto la posizione mano/braccio viene vista come il risultato del naturale movimento del giocatore e non rende il corpo insolitamente più voluminoso.

Resta da chiarire fino in fondo se la distanza con Barella fosse realmente "vicina" e  il gesto di Manè rientri nell'ultima casistica sopra descritta, perché rivedendo alla moviola il movimento, entrambe le braccia sono sollevate sopra il gomito e creano un volume superiore a quello che sarebbe stato con il solo viso. Ed è per questo che ha scatenato sul campo le proteste (contenute) da parte dei giocatori dell'Inter e sui social quelle (più veementi) dei tifosi nerazzurri.

Un altro fermoimmagine sul gesto di Manè per il quale l'Inter ha richiesto il rigore non concesso
Un altro fermoimmagine sul gesto di Manè per il quale l'Inter ha richiesto il rigore non concesso
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