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Mancini svela la reazione di Retegui quando ha saputo dell’Italia: “Pensavamo non volesse venire”

Il CT dell’Italia Roberto Mancini ha parlato della convocazione di Mateo Retegui, chiamato dall’Argentina per arginare la crisi dei numeri 9 azzurri.
A cura di Ada Cotugno
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Venerdì Roberto Mancini svelerà la sua lista dei convocati dell'Italia per le due gare di qualificazione al prossimo Europeo contro Inghilterra e Malta, sfide cruciali per il futuro della Nazionale.

Il grande problema discusso a Coverciano è quello delle grande mancanza di attaccanti: con Ciro Immobile e Giacomo Raspadori infortunati le scelte del CT si assottigliano. Non ci sono più numeri 9 a disposizione e per questo Mancini potrebbe adottare soluzioni di emergenza per superare questa crisi.

Ha fatto discutere la chiamata di Mateo Retegui, attaccante classe '99 di proprietà del Boca Juniors passato al Tigre nel febbraio 2022. Quest'anno ha segnato 6 gol in 7 presenze e potrebbe essere proprio lui il 9 azzurro del futuro.

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Il giovane argentino con passaporto italiano non aveva ancora scelto quale nazione rappresentare, ma è bastata una telefonata da parte di Mancini per risolvere ogni dubbio, come ha rivelato lui stesso a DAZN.

Nessuno a Coverciano immaginava che potesse esserci un entusiasmo così grande da parte di Retegui, pronto a rinunciare alla possibile chiamata da parte dell'Argentina Campione del Mondo: "Stavamo seguendo Retegui da tempo, è giovane ma da due anni gioca titolare nel campionato argentino. Ha delle qualità che in questo momento a noi purtroppo mancano. Pensavamo che non volesse venire ma ha detto subito di sì e lo abbiamo preconvocato".

Se Raspadori non dovesse dare garanzie fisiche e le alternative Belotti e Scamacca non dovessero convincere Mancini, ecco che il giovane attaccante potrebbe addirittura strappare una maglia da titolare per la sfida dell'Inghilterra il 23 marzo, un esordio nobile per l'ultimo arrivato.

A pesare sulle scelte del CT è anche lo scarso minutaggio concesso ai giovani italiani entrati già nel giro della Nazionale maggiore, come nel caso di Scamacca e Raspadori che non sono titolarissimi rispettivamente nel West Ham e nel Napoli.

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Il bacino da cui attingere al momento è limitato: "La speranza è che quelli che giocano meno possano giocare di più e affermarsi. Raspadori per noi è importante ma gioca poco, Scamacca in Inghilterra non gioca spesso. Se giocano riescono a migliorare, anche se all'inizio faranno errori ma in breve tempo diventano importanti perché hanno qualità. Quelli che abbiamo in questo momento sono Scamacca, Raspadori, Gnonto, non abbiamo una grande scelta purtroppo".

Ci sono poi situazioni particolari come quelle che riguardano Nicolò Zaniolo che, dopo la rottura con la Roma, si è trasferito al Galatasaray, un club lontano dalle luci della ribalta del grande calcio europeo.

Mancini ha però assicurato che tutti verranno presi in considerazione, a prescindere dalla squadra di appartenenza: "Credo che i ragazzi giovani siano centrali e importanti nel mio progetto. Magari passano momenti in cui fanno fatica ma di colpo possono migliorare. Questo può riguardare Zaniolo e altri ragazzi che sono nella stessa situazione, non devono mollare perché per noi sono importanti".

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