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Lyons ha dato tutto per il calcio, ora ha la demenza: “E pensare che mi piaceva colpire di testa”

Storia drammatica quella della grande gloria del calcio inglese, alle prese con la demenza. Problemi di memoria a breve termine per l’ex calciatore.
A cura di Marco Beltrami
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Ancora una volta, una leggenda del calcio deve fare i conti con un problema di demenza. Dopo i casi di Denis Law e di McDermott, anche un'altra ex stella, simbolo di un pallone d'altri tempi, si ritrova a fare i conti con una forma di deterioramento dell'integrità mentale, destinata purtroppo a peggiorare con il tempo. Si tratta di Mick Lyons ex difensore storico dell'Everton e allenatore, che ha un grave problema con la memoria a breve termine.

Michael Lyons, più noto con il diminutivo di Mick, è una vera e propria icona dell’Everton. Il roccioso difensore classe 1951 nato a Liverpool, ha vestito la casacca dei Toffees dal 1970 al 1982, con i gradi anche di capitano per un breve periodo. Centrale moderno, fisico e di grande movimento, Lyons ha collezionato ben 473 presenze, con quasi 50 gol all’attivo, e con la soddisfazione di una doppia presenza con la nazionale B inglese. Dopo le parentesi con Sheffield Wednesday e Grimsby, anche una carriera da allenatore: prima da componente dello staff tecnico del suo amato Everton, e poi da selezionatore di Brunei, Canberra Cosmos, Stirling Lions e Cockburn City.

Il 70enne non ha problemi a ripercorrere con la mente esperienze del passato, comprese quelle relative alla carriera da calciatore, ma fa fatica quando si tratta di eventi recenti. È stato lo stesso Lyons ad annunciare il tutto, in un'intervista rilasciata dalla stampa inglese. L'ex difensore è consapevole del suo problema, e ne ha parlato con grande tranquillità. Impossibile per lui non partire proprio dai ricordi, ancora vivi fortunatamente degli inizi della sua carriera: "L‘Everton è stata la mia squadra dall'età di otto anni. Io, mio ​​fratello e mio padre avevamo gli abbonamenti. Prendevamo l'autobus, il 44D. Andava fino al campo dell'Everton. Sono stato solo molto fortunato. È stato un sogno diventato realtà".

Lyons alle prese con un contrasto aereo
Lyons alle prese con un contrasto aereo

Lyons ha rivelato che una delle cose che gli piaceva di più, era colpire la palla di testa. La grande gloria inglese non ci pensava su due volte in caso di palla alta. Ma proprio quella passione, si è rivelata assai nociva per lui: Lyons infatti è convinto che la demenza sia legata proprio ai ripetuti interventi di testa nel gioco aereo. Queste le sue parole in merito: "Che stupido! Mi piaceva colpire la palla. Penso che più colpisci di testa, e più è probabile poi che tu ti dimentichi le cose. Cosa posso fare adesso? Andare avanti". Una teoria confermata anche da sua figlia: "Dice che deriva tutto dai colpi di testa, ma ricorda tutto degli anni più vecchi, partite di calcio, punteggi e tutto il resto. Ci ​​sono un sacco di foto di lui con il sangue che gli cola sul viso. Ci ha semplicemente provato, ha dato tutto per i club per cui ha giocato. Amava quello che faceva". Nonostante tutto Lyons non rinuncia alla passione per il calcio e per l'Everton: "Sono preghiere ogni volta che giochiamo".

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