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Caso Juve, le news su plusvalenze e stipendi

L’organo di controllo interno della Juve: “Non sapevamo niente delle manovre stipendi, c’è rabbia”

Diffuso l’interrogatorio del presidente del collegio sindacale della Juventus, Paolo Piccatti cade dalle nuvole davanti ai Pm: “Quando abbiamo letto gli atti di questo fascicolo delle chat e delle scritture, ci siamo sorpresi e arrabbiati. Mai saputo nulla delle manovre stipendi, dovevano dircelo”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Nel percorso ad ostacoli che la Juventus si trova a dover affrontare tra giustizia sportiva e penale, il prossimo appuntamento per i bianconeri – di importanza capitale – è quello del 27 marzo, quando il GUP del tribunale di Torino dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio della Juve in quanto persona giuridica e di 12 suoi dirigenti avanzata dalla Procura nell'ambito dell'inchiesta Prisma.

Mandare a processo o meno la società degli Agnelli, con l'ex presidente anch'egli indagato, sarà ovviamente uno snodo decisivo – sul fronte della giustizia ordinaria – nella vicenda che vede la società bianconera accusata di quattro reati: falso in bilancio (altrimenti detto false comunicazioni sociali), aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza della Consob e false fatturazioni. Reati che sarebbero stati compiuti soprattutto tramite le ormai ben note plusvalenze fittizie (con cui si sarebbero messi a bilancio segni ‘più' artificiosi) e le due manovre stipendi (con cui invece si sarebbe evitato di inserire nei bilanci delle passività).

La dirigenza dimissionaria della Juventus
La dirigenza dimissionaria della Juventus

Nei mesi scorsi la Procura di Torino ha continuato a interrogare sia le persone indagate che quelle a conoscenza dei fatti ed oggi il Corriere della Sera pubblica le dichiarazioni rese ai Pm lo scorso 25 novembre dal presidente del collegio sindacale Paolo Piccatti (in carica dal 23 novembre 2009 al 29 novembre 2021), in cui il numero uno dell'organo di controllo interno della società – che vigila sull’osservanza delle norme di legge e dello statuto ed esercita in alcuni casi anche il controllo contabile – cade dalle nuvole quando gli si chiede delle pratiche contestate alla Juve.

"Sapevamo quello che era uscito, cioè il risparmio e la riduzione tout court degli stipendi. Quando abbiamo letto gli atti di questo fascicolo delle chat e delle scritture, ci siamo sorpresi e arrabbiati – spiega Piccatti, che assieme agli altri due componenti del collegio sindacale, Silvia Lirici e Nicoletta Paracchini, non è tra coloro per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio – La scrittura privata tra Agnelli e Chiellini circa la prima manovra stipendi? Mai vista. Gli accordi individuali con 17 giocatori nella seconda manovra stipendi? Noi non eravamo a conoscenza di nulla di tutto questo. Assolutamente no. Ho visto questi atti nel vostro fascicolo, tutto questo ambaradan non ci è stato comunicato. Se avessimo avuto conoscenza di fatti di questa natura, ci saremmo agitati non male".

I Pm allora chiedono al 65enne commercialista se le manovre stipendi avrebbero dovuto essere oggetto di comunicazione al collegio sindacale: "Sì, certamente. Soprattutto dovevano essere eseguite e recepite in modalità totalmente differenti. Se ho rilievi da fare sulla condotta del Cda? Confermo che sono scosso e arrabbiato".

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