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L’Inchiesta Prisma si allarga ad altre sei procure: sotto la lente rapporti fra Juve e altri club

La Procura di Torino ha trasmesso le carte dell’inchiesta Prisma alle procure di altre sei città italiane per ragioni di competenza territoriale e rapporti tra club.
A cura di Vito Lamorte
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La Procura di Torino ha trasmesso alcuni atti dell’Inchiesta Prisma sui conti della Juventus alle procure di altre sei città italiane. L’iniziativa è stata presa per ragioni di competenza territoriale e sarebbe legata ai rapporti tra la società bianconera e le altre squadre coinvolte nelle operazioni di mercato finite sotto la lente di ingrandimento. A riportare la notizia è l'agenzia ANSA.Le città chiamate in causa sarebbero Bologna, Udine, Genova, Modena, Cagliari e Bergamo.

Questa operazione non è qualcosa di inatteso ma era previsto perché la Procura del capoluogo piemontese non può occuparsi direttamente dei club coinvolti nei rapporti da chiarire con la società bianconera: per questo motivo ha chiamato in causa le procure competenti delle città dove bisognerà approfondire la situazione. Adesso chi aha ricevuto gli atti dovrà indagare per stabilire se tutte le cose sono state fatte correttamente o ci sono situazioni poco chiare.

Il 27 marzo a Torino è prevista l’udienza preliminare in cui verranno discusse le richieste di rinvio a giudizio per i 12 indagati, tra cui l’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli e l’ex vicepresidente Pavel Nedved, e la richiesta della stessa società bianconera di spostare il procedimento da Torino a Milano, sede della Borsa.

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Che cos'è l’Inchiesta Prisma? Si tratta di un'indagine che parte da una serie di controlli della Consob, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, e di Covisoc, Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche, che avevano iniziato ad indagare su una serie di operazioni di mercato poco chiare che hanno portato sotto la lente di ingrandimento 62 trasferimenti di cui 42 riguardanti la Juventus. Argomento in questione: plusvalenze fittizie.

Dalle indagini preliminari, che hanno interessato le stagioni dal 2018 al 2020, la Procura di Torino ha inviato 16 avvisi di garanzia e tra gli indagati ci sono anche Andrea Agnelli, Maurizio Arrivabene e Pavel Nedved. Le accuse mosse dagli inquirenti sono di falso in bilancio, manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali. 

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Nelle ultime settimane si è scatenata una bufera mediatica sul pm Ciro Santoriello a causa di alcune dichiarazioni pubbliche rilasciate di qualche anno fa in cui ammetteva il suo odio contro la Juventus: sono stati pubblicati alcuni video che sono diventati virali sui social network e hanno creato un grande dibattito. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, che con un tweet ha annunciato di aver segnalato il contenuto di questi video agli organi competenti: "Ho visto, ascoltato e segnalato, nel rispetto dei ruoli, per le opportune verifiche e valutazioni. Per ora penso sia corretto che mi fermi qui".

Dopo questo tam-tam mediatico, in occasione dell'udienza preliminare davanti al Gup Marco Picco, che deciderà sul rinvio a giudizio di 12 ormai ex dirigenti juventini, il pm Ciro Santoriello potrebbe non esserci per ‘ragioni di opportunità'.

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