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Le lacrime di Luis Diaz, va in finale di Champions: dietro quella commozione c’è tanta sofferenza

Al colombiano riesce tutto e gli sembra di toccare il cielo con un dito. A fine match Luis Diaz lascia che la tensione emotiva si sciolga in lacrime. Lui, il ragazzino malnutrito cresciuto in povertà, è stat decisivo per la qualificazione in finale di Champions del Liverpool.
A cura di Maurizio De Santis
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Luis Diaz ha cambiato il Liverpool nella ripresa: a fine match si è commosso per la prestazione e per il risultato.
Luis Diaz ha cambiato il Liverpool nella ripresa: a fine match si è commosso per la prestazione e per il risultato.

La favola di Luis Diaz si materializza quando Jurgen Klopp lo chiama e gli dice che nella ripresa lo avrebbe spedito in campo. Sarà come tirare fuori l'asso dalla manica, pescare la carta che fa saltare il banco, piazzare sulla scacchiera il pezzo che manda in crisi la strategia dell'avversario e spiana la strada verso la finale di Champions. Fino allora a Emery era riuscito tutto: 2-0, risultato e qualificazione in bilico, Liverpool alle corde.

Il tecnico tedesco fa la magia nell'intervallo… abracadabra e lascia che il ragazzo di Barrancas, cresciuto in povertà e malnutrito, si scateni alla sua maniera. Tiene incollata la palla al piede, affonda e ripiega, sguscia via e apre una breccia dalla sua parte, brilla nella serata opaca di Salah, si rivela prezioso anche per Sané (spostato al centro del reparto offensivo). Lo aveva voluto fortemente a gennaio e il club lo ha accontentato: 45 milioni di euro (più un'altra manciata in bonus, fino a un totale di 60) è la somma investita e ben ripagata.

È finita, il Liverpool è in finale di Champions: le lacrime di Luis Diaz a corredo della bella serata di Coppa.
È finita, il Liverpool è in finale di Champions: le lacrime di Luis Diaz a corredo della bella serata di Coppa.

Mission (im)possible: Luis Diaz prende il posto di Diogo Djota, si piazza sull'esterno e apre come una scatoletta la difesa del Villarreal. Al colombiano riesce tutto e gli sembra di toccare il cielo con un dito. Dopo il primo tempo asfittico, là davanti l'ingresso dell'ex Porto cambia tutto: tocca 36 palloni, segna e corre verso la bandierina a festeggiare, crea occasioni e pericoli. A fine match lascia che la tensione emotiva si sciolga in lacrime. Dietro quel pianto ci sono sofferenza e sacrifici, il coronamento di un sogno.

Non ce la fa a trattenerle, aver conquistato la finale di Champions gli dà gioia, davanti agli occhi gli scorrono le immagini di adolescente gracile che venne notato da Carlos Valderrama e lo segnalò al Barranquilla. Aveva le spalle strette, sembrava un uccellino che sarebbe stato spazzato via alla prima folata di vento. Invece da lì è iniziata la sua storia fino ad arrivare in nazionale, agevolato anche da una dieta alimentare corretta, riuscendo a mettere peso e muscoli in maniera ben distribuita.

Contro il Villarreal Luis Diaz ha corso più veloce del vento. È lui il man of the match anche se Klopp preferisce ragionare di squadra. "Non è solo questione di uomini, ma di atteggiamento – ha ammesso il tecnico del Liverpool -. È il modo in cui abbiamo iniziato a giocare nella ripresa che ha cambiato la gara. Abbiamo iniziato a far girare la palla, siamo stati più compatti e spiamo riusciti a pressare il Villarreal". Provaci ancora, Luis.

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