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Laurienté a Fanpage.it: “Napoli di un’altra categoria, bello avere Mbappé come compagno di stanza”

Armand Laurienté ai microfoni di Fanpage.it ha parlato della sua annata col Sassuolo, delle differenza tra Ligue 1 e Serie A e del suo rapporto con Mbappé ai tempi di Clairefontaine.
A cura di Vito Lamorte
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Armand Laurienté è una delle sorprese più belle del campionato di Serie A in corso. Il calciatore francese è arrivato al Sassuolo negli ultimi giorni di mercato di agosto e ha conquistato il pubblico italiano partita dopo partita, senza strafare e senza elogi pomposi al suo arrivo. È arrivato in punta di piedi e ora si gode il suo momento.

Chi seguiva la Ligue 1 sapeva che era un calciatore forte, che sa fare tante cose molto bene, ma nessuno si sarebbe aspettato un rendimento così importante: i freddi numeri dicono 7 gol e 6 assist in 19 presenze con la maglia neroverde ma questo ragazzo classe 1998 nato a Gonesse è molto, molto di più.

Il numero 45, la somma delle date di nascita del padre e della madre (30+15), è un esterno d’attacco che ama giocare a piede invertito ed essendo un destro naturale ama partire da sinistra per venire a giocare ‘dentro’ al campo. È veloce e dotato di grande estro, questo mette sempre un po’ di apprensione ai terzini che se lo trovano di fronte perché quando ti punta è sempre imprevedibile. Può andare in porta o mandare i propri compagni, perché vede la porta ma non è egoista. L'ex Lorient calcia benissimo le punizioni e dal 2020/2021 è secondo solo a Leo Messi per gol da fermo ma non ha segreti da svelarci in merito: "Calciare in quel modo mi viene quasi naturale". 

Laurienté è cresciuto all’INF Clairfontaine, l’accademia nazionale dove crescono i giovani calciatori francesi che si trova a 50 km da Parigi, e nell’anno in cui è stato lì ha conosciuto Kylian Mbappé, che è stato suo compagno di stanza.

Contro il Milan l'esterno d'attacco francese ha segnato il 500° gol del Sassuolo in Serie A, il numero 800 tra il massimo campionato e la Serie B. Statistiche che lo mettono già nella storia della squadra emiliana a pochi mesi dal suo arrivo.

Ai microfoni di Fanpage.it Armand Laurienté ha parlato della sua annata col club neroverde, delle differenza maggiori tra Ligue 1 e Serie A e del suo rapporto con Mbappé ai tempi di Clairefontaine.

Cosa pensa del campionato italiano ora che sono passati diversi mesi dal suo approdo al Sassuolo?
"È un campionato molto competitivo, dove anche le ‘piccole' squadre possono vincere, o comunque creare difficoltà alle grandi. Ogni partita è sempre molto complicata. La passione dei tifosi in Italia è davvero impressionante. Rispetto a quello francese è un campionato molto tecnico e tattico. Le squadre, soprattutto nella fase difensiva, si muovono in modo coordinato e per questo diventa molto più difficile creare superiorità e fare gol".

Qual è stata la squadra più complicata da affrontare?
"Il Napoli, davvero di un’altra categoria".

È uno degli insostituibili del Sassuolo: si aspettava questa fiducia fin da subito da parte di Dionisi?
"Fin dal mio arrivo mi sono sentito a mio agio, come in una famiglia e ho avuto anche la possibilità di giocare praticamente da subito. Non mi aspettavo tanta fiducia da mister Dionisi in così breve tempo, ma mi ha fatto davvero piacere e cerco di fare del mio meglio per ricambiarla".

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Lei e il Sassuolo siete stato protagonisti di una delle partite che verranno ricordate per anni dal suo club: che partita è stata quella in casa del Milan?
"Stadio bellissimo, clima incredibile… Noi abbiamo fatto una grande partita come squadra e anche come singoli. In quell’occasione abbiamo capito quale fosse la nostra forza reale. E Berardi ha fatto un gesto splendido nel cedermi il rigore da calciare".

È al secondo posto in Europa dal 2020/2021 per gol su punizione dietro Messi: qual è il suo
segreto?
"Non ho segreti particolari. Calciare in quel modo mi viene quasi naturale. Certamente in allenamento ci provo spesso, ma poi in partita dipende da tanti fattori difficili da riprodurre in settimana".

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Ci sono dei calciatori a cui Laurienté si ispira?
"Non ho particolari calciatori d‘ispirazione attualmente. Da piccolo mi piacevano Ronaldo e Robinho".

Le hanno dedicato una breve canzone sulle note di ‘Papaoutai' di Stromae: si aspettava questo tipo di trattamento pochi mesi dopo il suo arrivo?
"Sinceramente mi ha sorpreso ma mi è piaciuta come idea. Nel testo hanno sicuramente esagerato".

Lei è cresciuto all'INF Clairefontaine e ha diviso la stanza con Kylian Mbappé: si vedeva che poteva diventare uno dei più forti calciatori al mondo? Che rapporto ha con lui?
"È stato bello condividere con lui quella fase della mia carriera. È sempre stato aperto e disponibile. Davvero una bella persona. Già allora si vedeva il suo talento. È un po' che non lo sento…".

La doppietta con la Roma ha puntato ancora di più i riflettori su di lei: come e dove può migliorare
ancora?
"Una doppietta in uno stadio Olimpico pieno è una cosa che si sogna da piccoli, sono davvero contento. So anche che devo migliorare nella continuità di rendimento, sia all’interno della partita che nella varie partite. Devo essere più equilibrato tra fase offensiva e fase difensiva".

Quali sono i prossimi obiettivi di Laurienté?
"Prima di tutto aiutare la squadra a risalire ancora di più in classifica. Poi chiaramente gol e assist. Ma, credetemi, preferisco vincere, anche senza segnare…".

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