La mentalità da ‘provinciale’ della Juve in una foto: con l’Atalanta in 10 davanti all’area
"Il fatto di non aver preso gol, non aver perso e aver fatto punti in trasferta è buono". A parlare così non è il tecnico di una squadra di centro classifica o che lotta per non retrocedere, e considera come manna dal cielo un punto strappato su un campo difficile, ma Massimiliano Allegri. Lo 0-0 della Juventus a Bergamo contro l'Atalanta è ossigeno puro dopo le quattro scoppole prese dal Sassuolo e la vittoria stentata con il Lecce.
Pragmatismo puro, mentalità dei piccoli passi che non si giustifica solo con le assenze in attacco (Milik e Vlahovic, alla ‘dea' mancava una punta di peso come Scamacca) e si riverbera nelle parole del tecnico che a Dazn elogia la "prestazione dei ragazzi" che sono stati "bravi a non perderla" e a restare agganciata alle prime quattro posizioni.
"Fare un punto a Bergamo non era facile, e soprattutto per noi è importante perché ci consente di restare lassù", ribadirà a Sky l'allenatore che ha inculcato nella testa della squadra questa idea che ‘primo, non prenderle' (vecchio adagio del calcio) non è poi la cosa peggiore possa capitare. E pazienza se il gioco ne risente. E pazienza se la Juve, che non ha le coppe, decide che in fondo in fondo può anche andar bene accontentarsi. E fa nulla se, rispetto al piano tattico iniziale e alla pressione degli avversari, non vi sia una sorta di alternativa che permetta di cambiar pelle a gara in corso.
"Abbiamo capito che era meglio non perderla", dice Szczesny a Dazn. Del resto, se Allegri dice di essere "contento della prestazione e del punto fatto", di essere soddisfatto perché la squadra ha fatto "60 minuti di buon livello" perché proprio il portiere dovrebbe dire qualcosa di diverso? C'è un'immagine in particolare che rende bene l'idea del concetto espresso.
Manca una mezz'ora alla fine dell'incontro, è il momento di maggiore pressione della squadra di Gasperini e i bianconeri si difendono serrando i ranghi, raggruppandosi davanti all'area di rigore a mo' di testuggine romana, trincerandosi in due linee da cinque (il 5-5-0) a protezione dell'estremo difensore. E se non basta ci pensa il numero uno a fare in modo che la linea resista con una grande parata salva risultato (riscattando la papera col Sassuolo).
"Alla fine abbiamo rischiato su una palla in cui Gatti è andato nell'uno contro uno – ha aggiunto Allegri -. Nel primo tempo potevamo essere più precisi con la palla tra i pedi, ma la squadra è stata compatta e forse non era troppo convinta nell'andare a fare gol".
All'orizzonte c'è il derby col Torino, da studio chiedono ad Allegri se arrivarci senza l'assillo delle coppe è un vantaggio. La replica del tecnico è lapalissiana: "Il Torino non le gioca e nemmeno noi. Ad inizio anno si parla di favoriti, ma bisogna solo pensare a fare bene in una partita difficile".