982 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La madre del tifoso autistico teme il colpo di spugna: “Cristiano Ronaldo non deve farla franca”

La madre del ragazzo rivolto alla FA un appello: che non lasci passare sotto traccia l’atteggiamento di CR7. “La cosa che mi sconcerta è come faccia ad andare avanti sapendo di aver aggredito un ragazzino. Come può dormire la notte?”
A cura di Maurizio De Santis
982 CONDIVISIONI
La madre del giovane tifoso dell'Everton ha chiesto alla FA che CR7 "non la passi liscia" per quanto fatto al figlio al termine della partita che risale ad aprile scorso.
La madre del giovane tifoso dell'Everton ha chiesto alla FA che CR7 "non la passi liscia" per quanto fatto al figlio al termine della partita che risale ad aprile scorso.

Che non la passi liscia. Che non se la cavi con una sanzione a buon mercato. Che sia giustamente punito per il suo atteggiamento. Sarah è la madre del giovane tifoso autistico dell'Everton, Jacob Harding, che restò sotto shock per la reazione di Cristiano Ronaldo: infuriato a causa della sconfitta subita dal Manchester United, il campione portoghese colpì la mano tesa dal ragazzo per scattare un foto, fece cadere il cellulare e lo calpestò.

Il fatto è avvenuto ad aprile, nei giorni scorsi c'è stato il deferimento ufficiale da parte della Football Association. "Condotta impropria e/o violenta", è stata in sintesi la motivazione dell'indagine aperta nei confronti dell'ex stella di Real Madrid e Juventus. Cosa rischia? Dipende dalla gravità che sarà riconosciuta dalla commissione. Potrebbe chiudersi tutto solo con un'ammenda (anche salata) oppure una squalifica.

Nulla è da escludere ma la donna teme il più classico colpo di spugna, che nei confronti del cinque volte Pallone d'Oro ci sia indulgenza e per questo – tramite il tabloid Mirror – ha rinvolto un appello alla FA affinché "non la faccia franca".

Nelle scorse settimane il campione portoghese è stato "ammonito" dalla polizia per l'episodio di Goodison Park.
Nelle scorse settimane il campione portoghese è stato "ammonito" dalla polizia per l'episodio di Goodison Park.

Dietro la voglia di giustizia da parte della donna c'è anche dell'altro. Una condizione emotiva divenuta difficile al punto da dichiarare di aver vissuto "sei mesi d'inferno" a causa delle ‘attenzioni' ricevuti dai tifosi del portoghese. Una forma di pressione psicologica insopportabile che fa il paio con la rabbia per l'affronto subito da suo figlio. "Il suo comportamento è inaccettabile – ha aggiunto a distanza di sei mesi da allora -. Avrebbero dovuto occuparsi di lui già allora. Mio figlio parla ancora di quello che gli è successo. E non ha ancora ricevuto il suo telefono".

Ronaldo provò anche a scusarsi con la donna il ragazzo ma la toppa fu peggio del buco… La telefonata andò malissimo: credeva che invitando il ragazzo allo stadio, incontrandolo da vicino, sarebbe bastato per chiudere la vicenda ma il tono usato durante la chiamata fece esclamare alla madre di "non aver mai parlato con una persona così arrogante". E aggiunse: "Ha detto che gli dispiaceva, ma ha anche ammesso non aveva fatto nulla di male considerando il contesto. Non sono scuse, è un insulto… la cosa che mi sconcerta è come faccia ad andare avanti sapendo di aver aggredito un ragazzino. Come può dormire la notte?".

La vicenda ha avuto un seguito anche giudiziario: CR7 è stato ‘ammonito' dalla polizia in relazione a una presunta aggressione e danno penale il mese scorso. Una sorta di cartellino giallo – per dirla in gergo – che può portare a qualcosa di più pesante in caso di recidiva. Adesso attende il pronunciamento della FA.

982 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views