Kragl attacca Walter Zenga: “Era un vero str***o, gli mancavano le palle”
Oliver Kragl è un calciatore tedesco che da tante stagioni gioca in Italia, ha vestito le maglie di Frosinone, Crotone, Foggia e adesso è del Benevento. Il centrocampista è un ragazzo schietto, che dice esattamente quello che pensa, senza preoccuparsi troppo degli altri, insomma non è una persona banale e in un'intervista concessa a ‘Goal' e ‘Spox' ha incensato Pippo Inzaghi, ma ha avuto delle parole durissime nei confronti di Walter Zenga.
Zenga mi prendeva in giro
Quando arrivò al Crotone in panchina c'era Nicola che pochi mesi dopo fu esonerato e sostituito da Walter Zenga, che Kragl detesta e in quest'intervista ha apostrofato in malo modo l'ex numero uno e lo ha fatto con parole molto forti. Per questo quando gli arrivò una proposta allettante, nel mercato invernale, il tedesco decise di salutare la compagnia, nonostante dovesse tornare in Serie B:
Nicola fu sostituito da Walter Zenga. Lui era un vero stronzo. Mi prometteva di farmi giocare ma non ha mai mantenuto la promessa. Zenga mi stava prendendo in giro. Forse gli mancavano le palle per contraddire i capi del club. So cosa sono in grado di fare e in quella squadra avrei dovuto giocare. Se il Crotone avesse avuto Ribery avrei capito, non avrei chiesto niente. Ma ovviamente non era così. E pochi mesi dopo andai via, ero a Dubai quando mi dissero che volevano cedermi. Va bene risposi, vaffanculo e me ne vado subito.
Sono contento di lavorare con Inzaghi
Ha invece molto rispetto di Pippo Inzaghi Kragl che ha svelato alcuni segreti del tecnico del Benevento, che sta stradominando il campionato di Serie B. Era un grande attaccante, è stato campione del mondo e da allenatore riesce a trasmettere le sue esperienze ai calciatori. Kragl confessa che quando gli arrivò la proposta del Benevento ci pensò un po' su, prima di accettare:
Lui ha vinto la Champions League come giocatore ed è diventato campione del mondo. Potrebbe non essere stato il più grande calciatore da un punto di vista tecnico, ma come attaccante ha sempre saputo dove stare. Ci spiega le sue esperienze nel miglior modo possibile e trasmette il giusto atteggiamento. Quando mi ha chiamato ero un po ‘perplesso, ma ero felice che si fosse messo in contatto personalmente. Questo non è scontato nel mondo del calcio. Sapevo che il suo interesse era reale perché mi voleva quando era ancora l'allenatore del Bologna, ma allora il Foggia chiese tre milioni di euro e non se ne fece nulla.
