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Koulibaly racconta il suo Spalletti: “Ogni giorno passavo nel suo ufficio, lo prendevano per pazzo”

Kalidou Koulibaly da Londra sta facendo un tifo appassionato per il suo vecchio Napoli: “Se dovesse vincere lo Scudetto correrò a Napoli a festeggiare, sarà uno Scudetto anche mio. E chissà, magari tornerò da dirigente… La maglia della Juve? Non potevo indossarla”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Kalidou Koulibaly è fermo ai box per infortunio, ma prima di saltare le ultime tre partite del Chelsea ha fatto a tempo a far capire anche a Graham Potter – il nuovo tecnico dei Blues – il motivo per cui Thomas Tuchel lo aveva voluto fortemente a Londra: a 31 anni è ancora uno dei difensori più forti al mondo.

"Il bello del calcio è anche questo – spiega al Corriere della Sera – arrivo con un allenatore che mi ha voluto a tutti i costi e poi lui va via. Sia Tuchel che Potter giocano con la difesa a tre, io ero abituato a Napoli con la linea a 4. È un'altra freccia che metto nel mio arco, non si finisce di imparare. Sapevo che avrei avuto difficoltà, e così è stato. Anche Zola, Drogba me lo avevano anticipato. Il primo posto è dell'Arsenal? Sarà del Chelsea a fine stagione, qui voglio scrivere la storia".

Kalidou Koulibaly in maglia Chelsea: ha firmato un contratto fino al 2026
Kalidou Koulibaly in maglia Chelsea: ha firmato un contratto fino al 2026

Insomma, se qualcuno pensava che il senegalese si sarebbe fatto abbattere dalle iniziali difficoltà incontrate nel suo impatto con la Premier League dopo 8 anni di Serie A, ha sbagliato decisamente persona. Da Londra Koulibaly sta seguendo con amore tuttora intatto la cavalcata del suo Napoli, finora imbattuto e leader incontrastato sia in Italia che in Europa. Nessuna invidia, ma anzi tifo caloroso per qualcosa che in caso di vittoria sentirebbe anche come suo: "Pentito di essere andato via? Credo nel destino, dopo otto anni doveva andare così. Il mio ciclo era finito, avevo dato tutto. Dal punto di vista delle emozioni cambia poco. Sento ogni gol, ogni vittoria, come se li vivessi in prima persona. Questo Napoli è il mio Napoli. Sono felice di aver contribuito alla crescita della squadra. Sa di cosa parlo nello spogliatoio del Chelsea? Delle vittorie dei miei ex compagni. E sa perché? Ne sono fiero. Sento spesso Anguissa, Osimhen. Ho scambiato anche messaggi con Kvara, che ancora non conosco".

Per ora il difensore nato in Francia evita paragoni con la squadra che con Sarri sfiorò lo Scudetto totalizzando 91 punti: "Se vinceranno diremo che sono più forti. Era un calcio diverso, non possiamo fare paragoni. Quel Napoli giocava in modo incredibile, dominavamo tutte le squadre. Oggi anche quando non dominano uccidono le partite, sono straordinari. Li vedo solidi, compatti. Vincerà lo Scudetto? Me lo auguro, non lo diciamo per scaramanzia. Se accadesse corro a Napoli a festeggiare, sarà uno Scudetto anche mio".

Koulibaly a Napoli ha lasciato un pezzo di cuore, sentimento ricambiato dal popolo azzurro
Koulibaly a Napoli ha lasciato un pezzo di cuore, sentimento ricambiato dal popolo azzurro

Koulibaly ha una sua teoria riguardo al fatto che i giocatori già presenti nella rosa del Napoli appaiano migliorati oggi, dopo l'addio dei senatori come lui, Insigne, Mertens, Fabian e Ospina: "Non credo che siano migliorati. In allenamento li ho sempre visti forti. Oggi si sono liberati. Non si nascondono dietro i giocatori importanti. Guardandoli, non ho alcun rimorso: non avevano più bisogno di me".

Un capitolo a parte merita Luciano Spalletti, che per il ‘Comandante' ha avuto sempre stima altissima e parole meravigliose. Sentimenti ricambiati dal giocatore: "Mi ha capito al primo sguardo. Ogni giorno passavo nel suo ufficio e chiacchieravamo prima dell'allenamento. Ha sempre detto a tutti noi di credere in lui. Quando parlava di Scudetto lo prendevano per pazzo, oggi sta dimostrando che aveva ragione. Ora ci scambiamo messaggi dopo le partite. Sarri lo sento meno, ma devo a lui quello che sono oggi. E sono grato anche di aver lavorato con Ancelotti. Ha fatto crescere il club, ma all'epoca si parlava troppo di quello che accadeva fuori dal campo, ammutinamento compreso".

Luciano Spalletti aveva già annunciato che Koulibaly sarebbe stato il nuovo capitano del Napoli
Luciano Spalletti aveva già annunciato che Koulibaly sarebbe stato il nuovo capitano del Napoli

Non solo il Napoli, ma anche Napoli è molto presente nei discorsi quotidiani di casa Koulibaly: "Papà, quando ci torniamo in vacanza?", gli chiedono i due figli Seni e Nessa di 6 e 3 anni, nati entrambi a Napoli. E lui stesso ammette: "Il sole, quanto mi manca il sole…". Con queste premesse accettare la corte della Juventus era davvero impossibile: "Una maglia che non potevo indossare, per fede e anche per rispetto". E nel futuro chissà che Koulibaly possa tornare sul Golfo in altra veste: "Chissà, magari vado a fare il dirigente a Napoli! – butta lì – Con De Laurentiis sono sempre stato educato, non credo possa dire il contrario. Se sono al Chelsea lo devo anche a lui che mi ha portato a Napoli".

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