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Kieron Dyer aspetta il fegato che può salvarlo: “Avere una seconda possibilità sarebbe inestimabile”

La vita di Kieron Dyer in questo momento è aspettare, l’ex nazionale inglese è in lista d’attesa per la donazione di un fegato che possa salvarlo: “Sono consapevole di essere dipendente dalla sfortuna di qualcun altro che mi dia la possibilità di vivere una vita lunga e felice. La mia più grande speranza è che, chiunque mi doni il fegato, io renda quella persona orgogliosa”.
A cura di Paolo Fiorenza
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La vita dell'ex nazionale inglese Kieron Dyer è cambiata lo scorso ottobre, quando gli è stata diagnosticata una malattia del fegato che può portare alla morte, la colangite sclerosante primitiva. È un'infiammazione dei dotti biliari che provoca gradualmente gravi danni al fegato, fino ad arrivare ad un punto in cui è necessario il trapianto, senza alcuna soluzione alternativa. E nel caso del 43enne ex centrocampista di Ipswich, Newcastle e West Ham ormai ci siamo quasi.

Dyer sa bene che la sua possibilità di una nuova vita dipende dalla morte di un'altra persona, che la sua nuova esistenza nascerà nella gioia di chi gli vuole bene ma anche nel dolore della famiglia e degli amici di qualcun altro meno fortunato. Quello che conta di più per lui è che – se e quando riceverà il trapianto di fegato di cui ha bisogno – riesca ad onorare la memoria della persona che lo ha salvato. L'ex giocatore della Nazionale dei Tre Leoni parla già di gratitudine per qualcuno che non conosce e per qualcosa che ancora non è accaduto: farà di tutto per essere degno del bene che riceverà.

Kieron Dyer negli ultimi due anni è stato nello staff di allenatori dell'Ipswich
Kieron Dyer negli ultimi due anni è stato nello staff di allenatori dell'Ipswich

Dyer è in lista d'attesa per un donatore di fegato da sei mesi: "Se non farò il trapianto, il mio fegato si bloccherà – dice al Daily Mail – Non ci sarebbe niente che potrebbero fare per me". La vita dell'ex calciatore – diventato allenatore a fine carriera, negli ultimi due anni era nello staff dell'Under 23 dell'Ipswich – in questo momento è aspettare, in attesa di ricevere una telefonata dal team delle donazioni dell'Addenbrooke's Hospital di Cambridge, in cui gli si dica che è diventato disponibile un fegato adatto. Non può mai viaggiare a più di due ore dall'ospedale e il suo cellulare deve essere sempre con lui.

Le sue ambizioni di diventare un allenatore di successo sono state messe in stand-by, in questo momento l'unica cosa che conta è riuscire ad avere una nuova possibilità di vita e onorare la memoria del suo donatore: "A volte ci sono persone in attesa di trapianti che hanno solo poche settimane di vita. Io sto diventando sempre più affaticato, ma non sono nella categoria dei super urgenti, quindi potrei dover aspettare ancora qualche mese prima che il mio fegato si sia davvero deteriorato prima di essere chiamato. Non ci sono abbastanza fegati per la domanda di persone che ne hanno bisogno".

Dyer è in attesa del fegato che può salvargli la vita
Dyer è in attesa del fegato che può salvargli la vita

"‘Sono solo grato che abbiano scoperto cosa c'è che non va in me – spiega Dyer – Sono consapevole di essere dipendente dalla sfortuna di qualcun altro che mi dia la possibilità di vivere una vita lunga e felice. La mia più grande speranza è che, chiunque mi doni il fegato, io renda quella persona orgogliosa. Dopo l'operazione ti incoraggiano ad entrare in contatto con la famiglia del tuo donatore ed è qualcosa che intendo assolutamente fare. Personalmente penso che mi darebbe un po' di conforto, se mi trovassi nella situazione di una famiglia che ha perso una persona cara. Avrebbero perso qualcuno che avevano amato, ma attraverso la loro generosità avrebbero dato a qualcun altro la possibilità di una lunga vita. Spero di guadagnare il loro lascito, non vorrei rovinare tutto. So quanto sarebbe inestimabile una seconda possibilità".

Le battaglie sui campi della Premier League sono un'eco lontana, adesso Dyer deve combattere per qualcosa di più importante di un pallone che rotola: "Ero davvero spaventato quando mi è stato detto che avevo bisogno di un trapianto di fegato. Ma poi, quando sono arrivati ​​il ​​chirurgo e il team dei trapianti, c'erano così tante persone nel team, coordinatori, anestesisti, fisioterapisti e psichiatri. E vedi persone che hanno superato l'operazione, all'ospedale ne fanno così tante. La tua famiglia e le persone a te vicine vanno in panico quando glielo dici. Ho potuto vedere quando l'ho detto alle persone, ho potuto vedere il terrore nei loro occhi. Non sto mettendo su spavalderia, ma devi trovare quella forza interiore, non solo per te ma per loro. Sono preoccupati ma io non sono preoccupato. Sento solo che per come è stata la mia vita negli ultimi sei mesi, sono costantemente affaticato e non posso fare quello che facevo prima. Non vedo l'ora in un certo senso. Non vedo l'ora di essere un me stesso nuovo di zecca e di fare le cose meglio e più velocemente perché sono ancora competitivo". In bocca al lupo, Kieron.

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