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Juve-Milan si giocherà a 20 anni esatti dalla finale di Champions: un segnale per il calcio italiano

Il calendario sorteggiato questa mattina segna che il 28 maggio 2023 andrà in scena Juventus-Milan. Lo stesso giorno del 2003, la stessa sfida segnava l’apice del calcio italiano con la finale di Champions a Manchester. Per le pochissime possibilità che potesse accadere, la coincidenza sembra un segno del destino.
A cura di Enrico Scoccimarro
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A volte capitano coincidenze che sembrano essere scritte per comunicare qualcosa. Oggi è stato sorteggiato il calendario della prossima Serie A e il caso ha voluto che alla 37esima giornata, che cadrà esattamente il 28 maggio 2023, si dovrà giocare Juventus-Milan, da sempre un grande classico del calcio italiano. Ma non solo: proprio per il fatto che capiti alla penultima giornata di campionato, con la Juve che ha il chiaro obiettivo di competere di nuovo per il titolo e il Milan che quel titolo ce l'avrà cucito sul petto, potenzialmente potrebbe anche essere una partita scudetto. Ma non è questo il punto: il 28 maggio non è una data come tutte le altre e non lo sarà in particolare quella dell'anno che verrà, perché in quel giorno, 20 anni fa, si giocò Juventus-Milan in finale di Champions. All'Old Trafford terminò con il trionfo dei rossoneri ai rigori. Ed è qui che la sfida dell'anno prossimo assume contorni più che affascinanti.

Sembra uno scherzo del destino anche perché solo quest'anno si si sarebbe potuta verificare questa remota eventualità: il prossimo campionato si allungherà fino a toccare giugno, causa mondiali nel mezzo. E così, esattamente 20 anni dopo quello sguardo freddo e sicuro di Shevchenko che spiazza Buffon, si onorerà il ventennale di quella sfida nel migliore dei modi: rigiocandola, anche se per obiettivi diversi. Ma se continuiamo a scavare, si può trovare un significato ancora più articolare nel contesto. Quella finale infatti segnò l'apice del livello del calcio italiano, un livello che ora sta cercando in tutti i modi di riacquisire.

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I risultati degli ultimi anni dentro casa sono tutti sulla strada giusta: campionati avvincenti che si decidono alle ultime battute per tutte le zone della classifica, giovani campioni che arrivano e giocatori di alto livello che si riducono lo stipendio pur di ritornare in Serie A, come stanno facendo ad esempio Pogba e Lukaku. In campo europeo l'Italia è ancora traballante e indietro rispetto a Inghilterra e Spagna su tutte, ma quest'anno ci ha pensato la Roma di Mourinho a tenere alto il tricolore vincendo la Conference League. Ora il calcio italiano ha il dovere di sfruttare questo inizio di onda positivo e crescere sempre di più, per i più sognatori magari tornando un giorno a quel livello. Che l'anniversario del suo punto più alto sia di buon auspicio.

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