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Mondiali in Qatar 2022

Ingresso negato allo stadio con maglie per i migranti morti in Qatar: “Altra macchia sui Mondiali”

Alcuni tifosi del Portogallo volevano mostrare le loro solidarietà ai migranti sfruttati e deceduti in Qatar per i Mondiali 2022 ma prima dell’amichevole con la Nigeria sono stati costretti a togliere le magliette per poter entrare nello stadio. La denuncia di Amnesty International.
A cura di Vito Lamorte
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I Mondiali 2022 non sono ancora iniziati ma le polemiche li precedono da diverso tempo. Le condizioni terrificanti a cui lavoratori migranti sono stati costretti per costruire gli impianti in Qatar e le violazioni dei diritti umani del paese orientale sono al centro di un dibattito che va avanti da anni ma è aumentato in questi giorni che precedono la gara di inaugurazione del torneo.

Le nazionali, dopo aver diramato le liste dei convocati, si sono radunate e la maggior parte hanno sostenuto anche un'amichevole in vista delle sfide ufficiali dei gironi.

Proprio in occasione di una di queste fare si è verificato un episodio che sta facendo molto discutere: il Portogallo ha ospitato la Nigeria a Lisbona per l'ultimo test prima di volare in Qatar e in occasione di questo match alcuni tifosi sono stati costretti a togliersi delle magliette gialle con la scritta la "squadra dimenticata" fornite da Amnesty International in supporto ai lavoratori migranti.

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La Coppa del Mondo del 2022 è stata al centro di tante critiche, come già anticipato, per la violazione dei diritti umani e secondo alcune stime oltre 15.000 lavoratori migranti sarebbero morti durante la realizzazione degli stadi del torneo che inizierà domenica 20 novembre con la gara Qatar-Ecuador.

Amnesty International Portogallo aveva pianificato questa azione per mostrare solidarietà  ai migranti sfruttati e aveva distribuito oltre 1.000 maglie gialle ai tifosi fuori dallo stadio Jose Alvalade di Lisbona: arrivati ai cancelli il personale di sicurezza ha costretto i tifosi a togliere e consegnare le magliette per poter entrare.

Non bastasse ciò, gli addetti si sono rifiutati di restituire le maglie agli attivisti dopo la partita. La giustificazione del loro comportamento alla manifestazione di solidarietà è che stavano seguendo le indicazioni fornite dalla Federcalcio portoghese (FPF).

Amnesty International Portogallo ha contattato l'FPF per chiarimenti urgenti sul caso e ha diramato una nota: "Speriamo che tutto non sia altro che un malinteso e che la Federcalcio portoghese possa chiarire o dissociarsi da questo triste episodio di mancanza di rispetto per la libertà di espressione dei tifosi della nostra selezione".

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L'organizzazione non governativa internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani teme che le restrizioni abbiano prodotto l'ennesima macchia sui Mondiali e tramite il direttore Pedro A. Neto, si è espressa così: "L'organizzazione non comprende questa restrizione al suo esercizio della libertà di espressione e di manifestazione pacifica, e teme che questo episodio sia l'ennesima macchia su un evento che dovrebbe essere anche occasione di inclusione, rispetto e promozione dei diritti umani".

Il Portogallo ha battuto la Nigeria 4-0 nell'ultima amichevole in vista dell'esordio in Coppa del Mondo contro il Ghana ma il risultato del match, dopo quanto accaduto poco prima del fischio d'inizio, è diventato marginale per una parte della tifoseria lusitana. La nazionale portoghese è inserita nel girone H, con Uruguay, Ghana e Corea del Sud.

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