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Infortuni al ginocchio, i rischi per Zaniolo e Demiral in caso di recuperi lampo

Gli infortuni al ginocchio di Zaniolo e Demiral hanno acceso i riflettori sui tempi di recupero. I casi Kevin Strootman e Alessandro Florenzi sono emblematici (doppia rottura) di come cautela, pazienza e rispetto dei tempi siano imprescindibili nel percorso di riabilitazione. La lista, però, annovera anche Arek Milik, Faouzi Ghoulam, Andrea Conti e Mattia Perin.
A cura di Maurizio De Santis
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Due infortuni nel corso della stessa partita che hanno avuto conseguenze identiche: rottura del legamento crociato con annessa lesione meniscale per Nicolò Zaniolo della Roma e Merih Demiral della Juventus. Per entrambi la stagione è finita: il primo è finito ko dopo un quarto d'ora, il secondo circa venti minuti dopo a causa di un contatto com de Ligt e Rabiot. Per entrambi è difficile ipotizzare – a meno di guarigioni clamorose – la partecipazione al prossimo campionato Europeo che il 12 giugno vedrà la partita inaugurale a Roma. Il club giallorosso in particolare paga ancora una volta un conto salatissimo: 19 lesioni negli ultimi 6 anni con i casi Kevin Strootman e Alessandro Florenzi emblematici (doppia rottura) di come cautela, pazienza e rispetto dei tempi di recupero siano imprescindibili nel percorso di riabilitazione. La lista, però, annovera anche Arek Milik, Faouzi Ghoulam, Andrea Conti e Mattia Perin: tutti costretti a fermarsi di nuovo per ricadute di differente gravità. Tutti o quasi operati a Villa Stuart dal professor Mariani.

L'infortunio al crociato, i tempi di recupero

Una volta effettuata l'operazione, il primo controllo viene di solito svolto dopo circa due settimane dall'intervento sia per verificare l'evoluzione della terapia sia per rimuovere i punti di sutura applicati. Dopo circa un mese, il paziente dovrebbe essere di nuovo in grado di deambulare senza alcun appoggio o l'aiuto di stampelle. A due mesi dall'operazione potrà procedere nel percorso di riabilitazione previsto seguendo un programma di fisioterapia personalizzato e non inferiore ai 4 mesi. Solo allora, conclusa questa fase molto delicata, potrà riprendere la normale pratica sportiva (che non significa essere pronto per andare in campo)

Da Strootman a Conti, la lunga lista dei doppi infortuni

Kevin Strootman apre la lunga lista dei traumi al ginocchio. L'olandese, tra i calciatori che hanno subito ricadute o stop consecutivi, è tra i più colpiti dalla malasorte: la prima volta (la più grave) al ginocchio sinistro poco prima del Mondiale 2014 (9 marzo, saltò la Coppa); la seconda capitò a distanza di pochi mesi dal rientro (a novembre) quando a gennaio del 2015 fu costretto a operarsi di nuovo. Complicanze scaturite dal precedente infortunio e l'ennesima lesione cartilaginea fanno sì che possa tornare tra i convocati solo a febbraio del 2016. Restiamo in casa giallorossa per quanto accaduto ad Alessandro Florenzi: il 26 ottobre del 2016 si rompe il crociato anteriore e a metà febbraio 2017 riprendere "a correre" con la formazione Primavera ma un trauma distorsivo allo stesso ginocchio operato provoca ancora una volta la rottura del legamento e finisce sotto i ferri.

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Sorte simile è quella toccata all'ex difensore dell'Atalanta, Andrea Conti, trasferitosi al Milan: il 15 settembre 2o17 si fa male in allenamento (rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro) a fine marzo 2018 si procura una nuova lesione al ginocchio già precedentemente operato e null'altro può fare che sottoporsi all'ennesimo intervento chirurgico.

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Il Napoli perde due colonne della squadra, Faouzi Ghoulam e Arek Milik. Novembre 2017, durante l’incontro di Champions League con il Manchester City il terzino sinistro algerino riporta la rottura del legamento crociato del ginocchio destro e il 9 febbraio 2018 rimedia un altro infortunio allo stesso ginocchio già operato in precedenza. Cosa si è fatto? Frattura trasversale della rotula e c'è chi alimenta dubbi sulla "fretta" dei tempi di recupero. Sfortunatissimo anche il compagno di squadra: l'attaccante polacco si fermò la prima volta a 8 ottobre 2016: operato in quel caso al ginocchio sinistro, tornò in campo a metà febbraio del 2017 ma a settembre dello stesso anno si fece male anche al destro (fuori 158 giorni, fino a marzo 2018).

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Ha un conto aperto con la malasorte anche l'attuale portiere del Genoa, Mattia Perin: operato a entrambi i legamenti, è tornato a giocare a tempo di record. Ad aprile 2016 l'intervento al ginocchio destro, 110 giorni dopo il ritorno in campo contro il Sassuolo al Mapei Stadium, proprio dove si era infortunato. Quattro mesi dopo la rottura del crociato sinistro durante Genoa-Roma lo obbliga a un'altra operazione: anche in questo caso rientra abbastanza in fretta (dopo 5 mesi).

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