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In Ungheria fischiano l’Inghilterra in ginocchio, è peggio del solito: allo stadio 30mila bambini

Prima dell’inizio di Ungheria-Inghilterra i calciatori britannici sono stati fischiati per essersi inginocchiati ma sugli spalti sono in maggioranza bambini dopo la chiusura della Puskas Arena per tre gare.
A cura di Vito Lamorte
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Ungheria e Inghilterra si sono affrontate nel primo match del gruppo 3 della Lega A di Nations League. Alla Puskas Arena di Budapest è iniziato il girone che vedrà protagoniste anche l'Italia e la Germania, ma le cose non sono partite proprio con il piede giusto in terra magiara.

I tifosi ungheresi hanno fischiato la squadra inglese per essersi inginocchiata a sostegno delle discriminazioni razziali prima del fischio d'inizio del match ma c'è un particolare in più da non sottovalutare: allo stadio sono presenti solo bambini e pochi accompagnatori perché la gara si sarebbe dovuta disputare a porte chiuse dopo la sanzione di tre gare a porte chiuse per comportamenti discriminatori da parte dei propri tifosi ungheresi durante EURO 2020.

All'interno della Puskas Arena di Budapest sono stati ammessi 36.000 bambini dopo che la federazione ungherese ha utilizzato un regolamento UEFA che consente ai minori, accompagnati da un adulto, di partecipare agli eventi in occasioni simili: sono oltre 30.000 bambini che si sono registrati per avere un biglietto per la partita e l'iniziativa era stata presa con grande entusiasmo sia dalla UEFA che dai media, visto quello che è accaduto nei mesi scorsi.

Purtroppo, i fischi rivolti ai calciatori inglesi poco prima dell'inizio ha portato ad un cortocircuito che ha creato non poco disagio e ha fatto molto discutere i presenti. Molti giornalisti britannici hanno fatto riferimento proprio a questo comportamento, visto che la presenza di numerosi bambini suggerisce un problema molto più profondo sotto alcune tematiche.

Intanto, il capitano dell'Inghilterra Harry Kane è sceso in campo con una una fascia creata appositamente per sostenere il Pride Month e questa scelta sembra essere dettata proprio dalla voglia di lanciare un messaggio dopo quanto accaduto la scorsa estate proprio a Budapest. Non lontano da ciò che è accaduto oggi, anzi: forse oggi è ancora più grave.

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