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Luis Suarez e il caso della cittadinanza italiana

Il video dell’esame di Suarez a Perugia ripreso da una telecamera nascosta

Una telecamera nascosta dagli inquirenti nell’aula degli esami all’Università per Stranieri di Perugia ha immortalato il video dell’esame farsa sostenuto da Luis Suarez per ottenere la cittadinanza italiana. C’è la conferma di un italiano stentato, con verbi all’infinito, decisamente insufficiente, e di un clima disteso attorno a lui, tra foto e convenevoli.
A cura di Alessio Pediglieri
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Sul caso Suarez e l'esame sostenuto per ottenere la cittadinanza italiana presso l'Università per Stranieri di Perugia emerge adesso anche un video. Attraverso una telecamera nascosta dagli inquirenti all'interno della stanza dove si è sostenuta la prova si vedono le immagini del campione che allora militava nel Barcellona, accomodarsi al tavolo degli esaminatori e iniziare a dialogare dopo aver firmato le carte di rito. Il tutto si era svolto presso l'Università per Stranieri di Perugia lo scorso 17 settembre. In quel momento il giocatore stava cercando di ottenere la cittadinanza italiana per essere tesserato dalla Juventus.

"Io mi chiamo Luis e sono nato in Salto in Uruguay". Così inizia a parlare Luis Suarez, di fronte all'iniziale domanda ‘si presenti', in un italiano comprensibile ma decisamente stentato. Nei primi cinque minuti di video, con telecamera nascosta, Suarez continua la sua presentazione. "Quando avevo siete anni, poi Montevideo da Uruguay. Sono sposato con mia moglie da 10 anni. Ho 3 figli, una bambina di 10 anni, si chiama Delfina, uno di siete anni e il più piccolo avere 2 anni".

Con manifesta difficoltà nel formulare una frase compiuta, Suarez prova a proseguire ma il risultato non è dei migliori, con chiare ‘ricadute' in spagnolo: "Io avevo in Barcellona, in Spagna a sei anni, io sono un calciatore… profesionista… 15 anni cominciare a jugar…calcio in Nazionale Uruguay. A 15 anni incominciare a giocare". Poi, la risposta sulle sue passioni, durante il tempo libero: "Nel tempo libero mi piace molto stare con la mia famiglia  gioco alla playstation, con i miei figli. Dopo mi piace molto bere il mate, in Uruguay. Fare barbecue con miei amici e mia famiglia". 

Confermate dunque, tutte le indiscrezioni su un italiano all'infinito e senza costruzioni particolari, ma tanto sembra essere sufficiente ai due esaminatori per passare oltre, alla fase delle immagini e delle domande e risposte, quella maggiormente incriminata secondo l'accusa. Davanti alle prime foto proposte, per Suarez aumenta l'imbarazzo e la difficoltà: "Mamma aiuta bambino.. un bambino con la penna su quaderno", una frase che spinge l'esaminatore ad aiutarlo "l'aiuta a fare i compiti". Fino alla famosa "cocumella y peperoni" davanti ai quali lo si corregge ancora, "frutta e verdura".

Anche sulla parentesi ‘famiglia' Suarez balbetta: "Mi familia, molto numerosa ho cinquo hermanos…no fratelli e…" ‘sorelle' gli suggeriscono ancora. "Sì e sorelle…in Urugay famiglia molto numerosa".  Davanti al crescente imbarazzo, il clima diventa più disteso tra qualche risatina e battuta fino al dialogo che chiude l'esame: una finzione di chiacchierata tra due nuovi vicini di casa che diventano amici. A questo punto, più che un confronto verbale diventa un monologo dell'esaminatore in cui Suarez si limita a ripetere le stesse parole.

C'è anche il tempo di farsi fare degli autografi per i figli e poi i classici selfie da mostrare sui social agli amici e alle fotografie di rito con Suarez tra sorrisi, strette di mano e saluti. Il video dura circa 20 minuti e riprende tutto l'iter, dall'ingresso di Suarez nella stanza alle fotografie finali, con professori e alcuni ragazzi ad alternarsi in posa con il campione dell'Atletico Madrid. Il tutto in un clima assolutamente rilassato, dal primo all'ultimo momento della prova, concordata nei giorni precedenti tra i professori e lo stesso giocatore. Scene da un esame che oramai è diventato il più chiacchierato di sempre e attorno al quale, anche in casa Juventus, non mancano ultime evoluzioni.

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