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Il tackle di Gavi è folle passione: si tuffa a corpo morto sul pallone rischiando la testa

Nel clima da corrida del San Mamés in occasione di Athletic Bilbao-Barcellona, il gesto del diciottenne azulgrana è diventato iconico: rischia letteralmente la testa pur di difendere palla. Esaltando il popolo catalano e lo stesso Carles Puyol che in passato fu autore di un gesto simile.
A cura di Alessio Pediglieri
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Al San Mamés di Bilbao il Barcellona ha dovuto affrontare una autentica corrida contro l'Athletic, in un clima torrido, di contestazione ai catalani per il ‘caso Negreira‘ e con una vera e propria lotta in campo dove gli uomini di Xavi hanno dovuto gettare il cuore oltre l'ostacolo dando tutto per la maglia. Anche rischiando letteralmente la testa, come nel caso di Gavi.

Baschi contro catalani, questo è stato ancora una volta Athletic-Barça che è andata una gara andata oltre lo sport, con connotati che hanno richiamato una rivalità storica, politica e sociale.  Una partita vinta sul  campo 1-0, dal Barcellona, con la rete di Raphina arrivata nel recupero del primo tempo e poi risultata decisiva. Anche grazie al VAR che nel finale incandescente di un match aperto fino oltre il 90′ aveva annullato lo straordinario pareggio dei baschi, per un tocco di mani.

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Ma la cornice, il clima, l'atmosfera è stata di quelle di pura adrenalina e tensione che alla fine hanno esaltato gli animi in campo. Il San Mamès ha infatti accolto i rivali catalani nel modo più beffardo e polemico: lanciando al vento migliaia di banconote con la scritta "mafia", azulgrana, che richiamavano il recente ‘caso Negreira‘ per il quale il Barcellona rischia anche l'esclusione dalle Coppe europee. Biglietti al vento che hanno invaso il campo all'entrata in campo dei giocatori di Xavi, subissati da fischi assordanti.

Un clima più che caldo che ha visto un match maschio, vero, giocato senza risparmio e che può essere racchiuso in un episodio preciso a dimostrazione che i giocatori del Barcellona hanno accettato il guanto di sfida a viso alto. Condottiero di questa condotta coraggiosa e impavida, il diciottenne azulgrana Gavi che in occasione di una contesa a centrocampo, mette letteralmente in gioco la propria testa per la causa azulgrana: cercando di riprendere una palla persa (e incredibilmente riuscendoci) il giovane azulgrana si getta a terra togliendo di testa la palla tra i piedi di Garcia, rischiando di venire colpito.

Un filmato che è diventato subito virale sui social e oggetto di esaltazione da parte  del popolo del Barcellona: "Il modo in cui Gavi si tuffa a testa in giù per prendere la palla all'altezza dei piedi, è quasi come se avesse scelto di essere decapitato". "Si può dire che Gavi NON ha paura di mettere la testa dove fa male". Altri preoccupati e allibiti dal gesto: "Gavi può smettere di tuffarsi in avanti con la testa? Coraggioso e tutto, certo, ma non è molto saggio…", "Gavi deve smetterla, questa roba non è divertente e non lo fa sembrare ‘appassionato' e ‘guerriero'. Sta rischiando di farsi fare seri danni alla testa, deve fermarsi!".

Tra i tanti che hanno commentato il gesto avventato c'è stato anche un tifoso auzlgrana particolare: Carles Puyol, la cui reazione social al gesto di Gavi non è passata di certo in secondo piano. L'ex capitano e storico guerriero del Barcellona è rimasto per primo impressionato dalla scelta del diciottenne commentando la scelta con una serie di emoji che applaudivano. Anche perché probabilmente gli ha ricordato un episodio che anni prima lo aveva coinvolto direttamente e anche in quel caso fu lui a metterci letteralmente la faccia. Si tratta di un vecchio ‘Clasico' quando su una bordata di Roberto Carlos (che dei tiri faceva una delle sue armi micidiali) da due metri, Puyol decise di non spostarsi respingendo sulla linea di porta con la testa. Salvando il Barcellona e meritandosi l'abbraccio e i sorrisi di Ronldinho.

Un episodio che lo steso Puyol anni dopo, nel 2020, ripubblicò su Instagram non senza una certa sorpresa e incredulità: "Oggi ho trovato questo video. Non avevo mai visto lo spettacolo da questa prospettiva prima. Roberto, mi hai quasi staccato la testa, amico mio!". Fra un decennio probabilmente toccherà a Gavi rivedersi e commentarsi.

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