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Il mistero di Tatarusanu sparito dalla porta in Milan-Spezia: ha seguito una regola sacra

Tutto nasce da una rimessa laterale del ‘diavolo’: quando la palla torna in gioco nella porzione di campo dei rossoneri il portiere non c’è più. Perché non è più tra i pali? Non è sparito, c’è una spiegazione precisa.
A cura di Maurizio De Santis
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In una fase della partita con lo Spezia il portiere del Milan, Tatarusanu, non è più tra i pali. Sembra scomparso.
In una fase della partita con lo Spezia il portiere del Milan, Tatarusanu, non è più tra i pali. Sembra scomparso.

Che fine ha fatto Tatarusanu? È la prima cosa che hanno pensato con comprensibile apprensione i tifosi del Milan quando si sono accorti che il portiere non era tra i pali. È successo intorno alla mezz'ora del primo tempo e no, non era certo un glitch da video-gioco quello che si stava verificando sul rettangolo verde di San Siro né una follia del numero uno.

L'inquadratura ha giocato un brutto scherzo e alimentato qualche patema: la prima impressione è stata che la porta fosse del tutto incustodita in quel momento del match contro lo Spezia in cui il gioco si sviluppava nei pressi dell'area rossonera.

Non era così: chi gioca al calcio sa che la posizione dell'estremo difensore viene allenata anche per essere funzionale ed efficace anche in altre situazioni, in modo particolare durante la fase di palleggio di una formazione in fase di alleggerimento o disimpegno per eludere la pressione avversaria.

Il portiere rossonero non è ancora tra i pali quando il difensore del Milan scarica la palla su compagno di squadra
Il portiere rossonero non è ancora tra i pali quando il difensore del Milan scarica la palla su compagno di squadra

Tutto nasce da una rimessa laterale del ‘diavolo' guadagnata da Bennacer. Quando la palla torna in gioco nella porzione di campo dei rossoneri il portiere non c'è più. È sparito ma solo dal cono d'osservazione dell'obiettivo perché in realtà Tatarusanu c'è ma si trova in un'altra zona, in posizione molto defilata rispetto alla propria area di rigore.

Perché, che ci fa lì e non è tra i pali? Sta seguendo – come da prassi tecnica – la raccomandazione abituale che viene fatta a tutti i portieri in fase d'impostazione che parte dal basso: avvicinarsi il più possibile al compagno che ha la palla (in quel caso s'è diretto verso la bandierina del calcio d'angolo seguendo lo sviluppo dell'azione) per riceverla lontano dallo specchio della porta ed evitare complicazioni.

"Non ci va di sua spontanea volontà, lo allenano così", ha spiega Beppe Bergomi durante il Club di Sky che s'è soffermato su quel frangente per spiegare che in realtà non s'era trattata di una stranezza o di un azzardo. Tatarusanu stava solo mettendo in atto una delle regole basilari che vengono inculcate ai portieri: sistemarsi in maniera tale da spostarsi sulla zolla migliore per ricevere (e agevolare) lo scarico – come si dice in gergo – dei compagni di squadra all'indietro quando il giro palla lo raccomanda.

L'estremo difensore riappare nei pressi della propria porta come mostrato dal Sky durante l'analisi di quella situazione di gioco.
L'estremo difensore riappare nei pressi della propria porta come mostrato dal Sky durante l'analisi di quella situazione di gioco.

D'accordo, ma che ci faceva così lontano dalla porta? Qui entra in gioco un'altra considerazione: con ogni probabilità l'estremo difensore del Milan, che calcia di destro, s'è diretto il più vicino possibile alla linea laterale per governare con maggiore destrezza l'eventuale passaggio arretrato sfruttando il piede preferito. Dopo qualche secondo, però, il dilemma è svelato: l'inquadratura torna di nuovo sull'area del Milan e Tatarusanu è di nuovo tra i pali. Come si dice… il trucco c'è ma non si vede.

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