Il Milan ha scoperto di avere un problema che non conosceva (e Pioli ha le sue colpe)
Tre calciatori ammoniti, perché stargli dietro non è semplice. Due sostituzioni, anche se Stefano Pioli dirà che solo una delle due era motivata dal timore del ‘giallo'. Un calcio di rigore procurato per un'ingenuità commessa da Dest. L'impatto di Kvaratskhelia sulla difesa del Milan è stato devastante, ha logorato calciatori e tecnico avversari con le sue movenze, i cambi di passo e direzione improvvisi, le accelerate nello stretto. Palla al piede, è stato una spina nel fianco. Se li è tirati addosso, li ha caricati di falli e cartellini. Quando ha trovato uno spazio (uno dei pochissimi) s'è infilato nella trama strettissima che il diavolo gli aveva cucito addosso per neutralizzarlo e ha aperto una breccia.
Dentro Dest e Kalulu, fuori Calabria e Kjaer per evitare che là dietro la squadra soffrisse e rischiasse, preservarsi dalla paura di un'altra ammonizione e un rosso ferale. La mossa di Pioli a inizio ripresa s'è rivelata infelice, sia per l'ingenuità commessa dall'ex difensore del Barça sia per gli effetti deleteri sull'assetto del reparto evidenziati dall'azione che ha portato all'azione del raddoppio del Napoli.
Questione di equilibri e di sbavature malcelate, compensate dal potenziale offensivo e dalla qualità del gioco, che hanno fatto capolino anche in Champions, a Salisburgo come in casa con la Dinamo Zagabria. E se in campionato la difesa del Milan è la peggiore tra le prime sei per gli 8 gol incassati (rispetto ai 5 del Napoli e della Lazio, i 3 dell'Atalanta e i 7 dell'Udinese) qualcosa da correggere c'è.
Nel caso di Dest l'errore di valutazione e il furore agonistico hanno prodotto sconquassi: sbaglia il tempo dell'intervento, rifila un calcione al georgiano e serve su un piatto d'argento agli azzurri il rigore concesso col Var. Servivano esperienza e autocontrollo, ne è venuto fuori un disastro. Perché Pioli lo ha messo al posto di Calabria? Ufficialmente per un problema muscolare del difensore ma la sensazione che ha restituito quella decisione è stata di paura ed eccesso di fiducia e sicurezza che potesse bastare anche lui per arginare le folate di Kvaratskhelia. In buona sostanza, s'era fatto male i conti e forse tenere Kjaer al centro inserendo Kalulu (e non Dest) al posto di Calabria è un dubbio che gli è rimasto dentro.
L'azione del raddoppio che porta al gol di Simeone è emblematica. Mario Rui calcia il cross e spedisce la palla proprio in quella zona grigia tra Tomori e Theo Hernandez nella quale s'è infilato Simeone per battere di testa con Zerbin a fargli da scudo e Zielinski dall'altro lato (ma in posizione più defilata al limite dell'area) ad alimentare lo smarrimento dei difensori. E lo stesso Tomori in difficoltà sospeso tra la necessità di accorciare subito sul polacco e controllare l'argentino. In due momenti salienti la solidità del reparto arretrato, che era stata una chiave dello scudetto del Milan, ha mostrato crepe preoccupanti. E Pioli, non esente da colpe per la sconfitta a San Siro nel confronto diretto, s'è accorto di avere un problema che non conosceva.