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Il fisico esplosivo di Baschirotto, allenamenti e dieta maniacale: mangia solo due cose

Fisico imponente e roccioso, Federico Baschirotto è uno dei difensori rivelazione in Serie A. La sua esultanza dopo il primo gol in campionato contro l’Atalanta non è passata inosservata per l’esibizione di muscoli ed euforia.
A cura di Maurizio De Santis
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La possanza fisica di Federisco Baschirotto che esulta dopo il gol segnato contro l'Atalanta.
La possanza fisica di Federisco Baschirotto che esulta dopo il gol segnato contro l'Atalanta.

L'esultanza di Federico Baschirotto è bestiale. Sprigiona adrenalina. Urla per l'orgoglio. È gioia liberatoria. Va sotto la curva dei tifosi del Lecce alza le braccia al cielo e le piega serrando i pugni. Come Hulk, spacca. Ha un fisico scolpito, possente e una ‘tartaruga' (come si chiama in gergo il piatto degli addominali) che farebbe invidia anche a Cristiano Ronaldo. I muscoli sembrano quasi esplodergli, tale è la vigoria che infonde per festeggiare la prima rete realizzata in Serie A contro l'Atalanta.

"Quanta strada fatta… quanto sangue versato… quanti ostacoli superati… e ora non mi sembra vero!", ha scritto nel post condiviso sui social al termine del match di campionato. "Sono arrivato qui tramite il duro lavoro e continuerò a farlo", è in queste parole che c'è tutto il mondo del ‘ragazzo' di Isola della Scala (in provincia di Verona) che, quando serve, è pronto anche a rimboccarsi le maniche per dare una mano in azienda agricola di famiglia.

È partito dagli Allievi del Nogara, ha saggiato quanto può essere dura la vita nelle serie minori (a cominciare dalla Promozione), in bilico tra la D e la C, facendosi le ossa con Legnago, Seregno, Cremonese, Cuneo, Forlì, Vigor Carpaneto e Viterbese. Ha rischiato di non farcela, perché quando vedi che non riesci a sfondare un po' di d'angoscia t'assale e il dubbio che forse stai solo perdendo del tempo pure ti martella la testa.

Baschirotto è arrivato a Lecce dopo aver giocato nell'ultima stagione all'Ascoli.
Baschirotto è arrivato a Lecce dopo aver giocato nell'ultima stagione all'Ascoli.

Il gancio in mezzo al cielo è l'Ascoli poi arriva il club salentino e lo porta con sé in A. Un sogno che si realizza: "Sembrava ieri nel lontano 2012 quando sono partito dalla promozione e contro ogni pronostico sono riuscito ad arrivare dove nessuno poteva immaginare… ma non accontentiamoci".

Baschirotto è "un armadio" (come lo definiscono scherzosamente i tifosi) piazzato in difesa. È un terzino destro, ma là dietro può ricoprire anche altre posizioni. Il classico calciatore che ci mette ‘garra' e fisico, che ti toglie il fiato se lo hai addosso e ti segue come un'ombra, che mangia l'erba e morde (in senso metaforico) gli avversari. E se gli sbatti contro sembra di finire contro un albero. Samuel Umititi, campione del mondo con la Francia, ex Barça, per descriverne le caratteristiche ha usato un concetto semplice, semplice: "È uno dei migliori centrali di difesa del campionato". Chapeau.

A Lecce indossa la maglia numero 6 e c'è un motivo personale speciale se ha scelto proprio quella. È il numero dei componenti della sua famiglia (padre, madre e 4 fratelli), tanto basta per immaginare con quale animo vada in campo ogni volta. Sotto la divisa c'è tanto cuore ma si nasconde anche un colosso alto 187 cm, che ha una cura maniacale del proprio fisico e della propria condizione atletica

"Sono otto anni che va in palestra – ha raccontato il fratello Francesco a Cronache di Spogliatoio – . Ogni tanto gli suggeriamo di mangiare anche una bistecca o un piatto di pasta fatto bene. Ma lui niente… preferisce riso e pollo. I dolci? Nemmeno a parlarne… Mio fratello è fissato con la linea".

La potenza è nulla senza controllo. E questo Baschirotto lo sa bene, così come sa che non basta un fisico bestiale per resistere agli urti della vita. Ci vuole carattere, testa e cuore. Ci vuole quel fuoco sacro che arde dentro e quella vocina che ti spinge a dare sempre il meglio sempre. Questione di indole e di mentalità: "L’ho visto allenarsi alle cinque di mattina dopo tre o quattro ore di sonno – ha raccontato suo fratello -. La partenza per il ritiro era fissata intorno alle 7, ma lui non voleva perdere il giorno di seduta. Si è fatto un’ora di allenamento, una doccia veloce e poi è partito".

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