Ibrahimovic smentisce Raiola con un tweet: “Non è vero quello che dice”
Vero o falso non si sa, al momento. Fatto sta che Zlatan Ibrahimovic ha voluto dire la sua sulla smentita di Mino Raiola attorno al presunto ‘messaggio' inviato da Mkhitaryan all'Arsenal per lasciarlo alla Roma anche nella prossima stagione. Il procuratore aveva postato un tweet in cui perentoriamente bollava come "fake news" la notizia che dall'Inghilterra era rimbalzata anche in Italia mettendo al centro dell'attenzione del prossimo mercato, l'armeno arrivato in Capitale solo la scorsa stagione e creando frizioni tra i club e l'entourage del giocatore. Ma adesso è arrivata la ‘contro smentita' di Zlatan.
"No, è vero la notizia è attendibile" ha chiosato l'asso svedese sui social, linkando il post dell'agente. Forse sarà un'altra ‘bravata' di Zlatan, sempre pronto a creare discussione, ma al momento non è dato sapere se non la ridondanza del suo intervento che ha raggiunto in poche ore il doppio di ‘like' e retweet rispetto a quello di Raiola. In mezzo, ovviamente, la situazione reale del giocatore della Roma, protagonista suo malgrado dell'intera vicenda. L'armeno, al momento, ha un contratto con i Gunners di Londra fino al 2021 e in giallorosso è arrivato nell'estate scorsa, con la formula del prestito oneroso, in attesa di conoscere il proprio destino.
Nella prima parte della stagione del suo debutto in Serie A, Mkhitaryan non si è comportato male: 20 presenze, 6 gol e, anche se ci sono stati problemi fisici di troppo, potrebbe rientrare nei piani futuri di Fonseca, il che significherebbe sedersi attorno ad un tavolo con l'Arsenal per ammorbidirne le pretese e strappare un riscatto meno pesante del previsto. Attualmente, si parla di una cifra attorno ai 10 milioni di euro che Pallotta vorrebbe ovviamente ridurre ai minimi termini. Ma il futuro a Roma è lontano, l'emergenza sanitaria ha spinto entrambi i club a risolvere prima i problemi interni e non pensare al mercato. Al quale sembra però averci pensato il solito Ibra, gettando il sassolino nello stagno e senza togliere la mano.
