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Ha aspettato 36 anni per vendicarsi di Ferguson: esce dall’ombra con un post al veleno

L’80enne Alex Ferguson domenica era sugli spalti per assistere alla disfatta del suo Manchester United contro il City: la sua maschera di delusione è stata l’occasione per qualcuno per assaporare una vendetta covata da tantissimi anni.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il Manchester United si era illuso di aver rimesso in carreggiata la sua stagione in Premier League con 4 vittorie consecutive prima della sosta, ma la disfatta nel derby contro il City – pesante sia nel risultato che nel gioco – ha ripiombato la squadra di ten Hag in una condizione di frustrazione e sudditanza nei confronti dei cugini, da cui adesso li separano 8 punti (e 9 dall'Arsenal capoclassifica).

Il 6-3 di Etihad Stadium ha molte facce della sconfitta, tra le quali spiccano quelle di chi in campo non c'è neanche andato, come Cristiano Ronaldo, impagliato in panchina senza che il tecnico olandese gli concedesse neanche un solo minuto in campo ("non l'ho messo per rispetto della sua carriera", ha poi detto), e Casemiro, inizialmente escluso e subentrato al posto di McTominay solo nel secondo tempo a partita ormai compromessa.

Per il Manchester United è stata una disfatta epocale
Per il Manchester United è stata una disfatta epocale

In quel momento si era sul 4-0 e la mazzata già faceva male, molto male, non solo ai tifosi – molti dei quali avevano già abbandonato lo stadio nell'intervallo – ma anche a chi allo United ha dedicato gran parte della propria vita ed è tuttora legato indissolubilmente a quei colori. Subito dopo il gol segnato da Foden al 44′, le telecamere hanno inquadrato l'ex tecnico dei Red Devils Alex Ferguson impietrito sugli spalti, mentre davanti ai suoi occhi si consumava il massacro.

Una statua di sale, lo sguardo perso, l'80enne scozzese era l'esatta immagine di come si sentiva in quel momento chi aveva a cuore le sorti del Manchester United. Una condizione di stordimento che a qualcuno è sembrata l'occasione buona per regolare un conto che aveva in sospeso con Ferguson da ben 36 anni. Il 62enne David Speedie è dunque uscito dall'ombra e ha twittato un post al veleno nei confronti del leggendario allenatore scozzese: "È come mi sono sentito quando lui mi ha lasciato fuori dalla rosa dei convocati per i Mondiali del 1986. Che possa continuare a lungo". E ha terminato il post con tre emoji sghignazzanti.

La vicenda risale a quando lo scozzese, poco prima di iniziare la sua inimitabile avventura durata 27 anni sulla panchina dello United, aveva brevemente allenato la nazionale scozzese, dal 16 ottobre 1985 al 13 giugno 1986, subentrando – da membro dello staff – dopo la tragica morte del Ct Jock Stein. Alla vigilia dei Mondiali di Messico '86, Ferguson non incluse Speedie nell'elenco dei convocati per il torneo, nonostante l'attaccante – allora al Chelsea – fosse in buona forma. Gli scozzesi non riuscirono a superare la fase a gironi del torneo e il neo Ct si dimise subito dopo. Una vicenda che è rimasta sepolta nelle nebbie del tempo, ma non per una persona. David Speedie non ha dimenticato.

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