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Gian Marco Calleri è morto all’età di 81 anni: fu l’ex presidente di Lazio e Torino

La notizia del decesso di Gian Marco Calleri è un grave lutto per il mondo del calcio italiano.
A cura di Maurizio De Santis
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L'ex presidente della Lazio e del Torino, Gian Marco Calleri.
L'ex presidente della Lazio e del Torino, Gian Marco Calleri.

Risanò la Lazio, non riuscì nell'impresa di evitare la retrocessione del Torino. Il nome di Gian Marco Calleri è legato ai club di cui fu presidente: l'ex massimo dirigente è morto all'età di 81 anni per complicanze cardio-polmonari. Nel mondo del calcio c'è stato sia da giocatore sia dall'altra parte della scrivania, tirando le fila dei club che ha guidato per oltre un decennio in Serie A.

Novara, Monza e Lazio le squadre di cui indossò la maglia quando calzava ancora gli scarpini coi tacchetti ma dal 1983 iniziò a guardare il mondo del pallone da una prospettiva differente. L'Alessandria è stata la società nella quale ‘si fece le ossa' e iniziò la carriera dirigenziale. Ma è alla fine degli Anni Ottanta che si dedica pienamente all'attività imprenditoriale affiancato dal fratello (Giorgio) e dal finanziere, Bocchi, ponendo i presupposti per l'acquisizione della società biancoceleste.

Fu allora che iniziò una nuova era per i capitolini, periodo durante il quale oltre al risanamento dei conti la strategia di Calleri regalò anche i primi sussulti portando a Roma calciatore importanti come Rubén Sosa, Riedle, Doll; fu lui a occuparsi della trattativa che spalancò le porte all'ingaggio di Paul Gascoigne e c'è ancora il suo ‘zampino' dietro l'acquisto dei terreni dove sorgerà il centro sportivo di Formello.

L'ex massimo dirigente, Gian Marco Calleri, accanto all'ex presidente della Roma, Viola.
L'ex massimo dirigente, Gian Marco Calleri, accanto all'ex presidente della Roma, Viola.

Sei anni dopo (1992), la Lazio passò a Sergio Cragnotti: toccherà al neo massimo dirigente raccogliere i frutti della semina che era iniziata con la ripartenza dalla Serie B. Finita l'esperienza nella Capitale, quella nel calcio durò ancora qualche tempo: Calleri si trasferì al Nord e acquistò il Torino ma quell'avventura fu meno fortunata rispetto a quella con la Lazio e terminò con la retrocessione tra i cadetti dei granata. Un anno più tardi lasciò l'Italia e andò in Svizzera per prendere in mano le redini del Bellinzona (club poi ceduto nel 2001).

È stata quella l'ultima, vera opportunità imprenditoriale legata al mondo del calcio di Calleri. I tentativi successivi di rientrare alla presidenza dei club (Genoa nel 2003 e clamoroso ritorno alla Lazio nel 2004) andarono a vuoto e l'ex massimo dirigente si ritirò passando il testimone delle attività imprenditoriali al figlio Riccardo.

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