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Galliani ha ricevuto un’indicazione sull’obiettivo del Monza in Serie A: “Battiamo l’Inter”

Adriano Galliani fa capire che il Monza in Serie A non farà la comparsa: “Berlusconi è sempre stato abituato a vincere, non smetterà ora. Ed io sono uno spendaccione, purtroppo anche nella vita di ogni giorno…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il Monza è in Serie A per la prima volta nella sua storia ed i tifosi adesso sognano una squadra che possa non limitarsi alla semplice lotta per la salvezza, ma ambire a qualcosa di più. E del resto è stato lo stesso presidente Berlusconi a buttarla lìa buttarla lì, salvo poi dire che scherzava, quando ha parlato di Scudetto e Champions. Tra i due estremi c'è una via mezzo e leggendo i nomi accostati al club brianzolo – Belotti, Pessina, Sensi, Messias e il figliuol prodigo Balotelli – si capisce che il Monza non è salito nella massima serie per vivacchiare.

Adriano Galliani sa come si fa e si diverte come un matto quando gli riportano le parole di Berlusconi sulle ambizioni dei biancorossi in Serie A: "È sempre stato abituato a vincere, non smetterà ora. Ed io sono uno spendaccione, purtroppo anche nella vita di ogni giorno. Vedremo, vedremo. Il Milan è stato tanta parte della mia vita, però il Monza ‘è' la mia vita. È la mano di mia mamma Annamaria che mi portava allo stadio. Sognavo di arrivare in A con la squadra della mia città, ma preferivo arrivarci vivo – racconta scherzando a Repubblica – così ho visto ben pochi minuti di questi playoff. A Pisa, sul 2-2 me ne sono scappato in uno stanzino e loro hanno segnato. Ma i supplementari li ho resistiti tutti. Un'emozione pazzesca. Prima, avevo pranzato a Livorno con Allegri".

Adriano Galliani alla festa promozione del Monza
Adriano Galliani alla festa promozione del Monza

Il 77enne dirigente nato a Monza adesso può vantare di aver colmato l'unico buco che c'era nel suo straordinario palmarès, la promozione dalla Serie B alla A: "Esatto! Dalla C al Mondiale per club avevo vinto tutto, non il campionato di Serie B. Ora ho chiuso il cerchio. A parte i giocatori, sono orgoglioso dei 13 milioni investiti nello stadio e nel centro sportivo di Monzello che si chiamerà ‘Luigi Berlusconi'. Quando siamo arrivati cadeva tutto a pezzi, era un disastro atomico. Però io pensavo che saremmo arrivati in A un anno prima. Tutto questo appartiene a Berlusconi. I tifosi sappiano che non c'è stato un solo giorno, da quando abbiamo preso il Monza, in cui lui non mi abbia chiamato per chiedermi della squadra".

Sembrava esserci una maledizione che impediva al Monza di andare in Serie A, ancora in questi giorni è stata tirata fuori la famosa battuta di Renato Pozzetto nel film ‘Agenzia Riccardo Finzi… praticamente detective': "Lo inviteremo allo stadio. Tutte le promozioni mancate del passato le fallimmo per pura sfiga. Prima o poi doveva finire. Questa città è un brand mondiale, eppure non era mai andata in A mentre mezza Lombardia c'era riuscita. Da uscirne pazzi". Infine Galliani svela cosa gli hanno detto i suoi figli a promozione raggiunta: "Mi hanno chiesto una sola cosa: papà, adesso battiamo l'Inter". Non è un obiettivo di classifica, ma si intuisce una certa rivalità…

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