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Furiosa rissa in Liverpool-Porto di Youth League: dopo i rigori scatta la follia, tre espulsi

Liverpool-Porto, valida per gli ottavi di finale di Youth League, è finita 1-1 al 90′ e si è decisa ai calci di rigore. Dove si sono qualificati i giovani reds. Ma tutto è stato rovinato da una furiosa quanto imbarazzante rissa finale che ha coinvolto tutti i giocatori in campo e le rispettive panchine.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'ottavo di finale di Youth League tra Liverpool e Porto si è concluso con la qualificazione dei reds che hanno superato i pari età portoghesi solamente dopo i calci di rigore. Una sfida lunga e tesa che ha visto trionfare gli inglesi dal dischetto dopo che i tempi regolamentari erano terminati in parità, 1-1. Ma subito dopo il penalty decisivo è scoppiata una furiosa rissa tra i giovani calciatori in cui sono arrivate tre espulsioni dirette.

La Youth League ha vissuto nella giornata di mercoledì 1° marzo, le sfide valide per gli ottavi di finale in cui ha visto il passaggio del turno anche il Milan Under19 che ha superato di misura i pari età ucraini del Rukh Lviv, accedendo ai quarti dove sfideranno il prossimo 14 marzo l'Atletico Madrid. Ma l'attenzione della serata è andata al Liverpool Academy, campo su cui si sono sfidati i giovani reds con il Porto in una gara equilibrata e che è finita nel modo più imprevedibile in assoluto: una mega rissa dopo i calci di rigore.

Nei tempi regolamentari il Liverpool era riuscito a rimediare all'errore del primo tempo che aveva portato al vantaggio su rigore, da parte dei lusitani con la rete di Jorge Meireles. Poi nella ripresa, il pareggio siglato da Melkamu Frauendorf , che ha premiato la squadra guidata da Barry Lewtas che ha provato entro il 90′ a far suo il match senza riuscirvi, colpendo allo scadere anche una clamorosa traversa. Così, per regolamento della Youth League si è dovuti procedere alla classica lotteria dei calci di rigore.

Dal dischetto la squadra inglese parte malissimo con Doak che sbaglia il primo tiro, calciando sul palo. Il Porto è impeccabile e sembra volare verso il successo quando al quinto e decisivo tiro è Diaz a fallire dagli undici metri, calciando malissimo e riportando ancora una volta la gara in perfetto equilibrio. Così si procede ad oltranza, ma per poco: Gift e Bras segnano i rispettivi penalty, poi tocca per gli inglesi a Stephenson che segna mentre Cande sbaglia tutto e calcia il rigore sulla traversa.

Gioia ed esultanza irrefrenabili per i giovani reds che circondano il proprio portiere per festeggiare, ma tutto dura pochissimo perché subito dopo scoppia una furiosa rissa che vede quasi tutti i giocatori parteciparvi. Mentre la maggior parte dei ragazzi si era stretta attorno al proprio numero uno, Davies, poco più in là era già scoppiato il parapiglia generale.

Volano subito calci, pugni e spintoni tra i giovani giocatori delle due squadre, mentre accorrono in capo anche i rispettivi staff tecnici nel tentativo di riportare la calma, invano. Per diversi secondi l'imbarazzante parapiglia continua senza sosta coinvolgendo praticamente chiunque sul terreno di gioco mentre arbitro e assistenti osservano impotenti. Tra i più fumantini, il numero 7 dei reds, Doak, lo stesso che aveva sbagliato il rigore iniziale per il Liverpool e Cande l'autore del tiro fallito che è costata l'eliminazione al Porto. Alla fine, il signor Jonasson, il direttore di gara, ha estratto tre cartellini rossi: uno per il Liverpool a Koumas e due ai lusitani espellendo proprio Cande e il compagno di squadra Ribeiro.

Imbarazzo generale, poi nel post gara, quando il tecnico del Liverpool si è trovato a dover commentare una vittoria importante finita in rissa tra ragazzini poco più che maggiorenni: "Non so se si possa definire un eccesso di agonismo…" ha ammesso un deluso Barry Lewtas. "Sarebbe davvero ingiusto da parte mia commentare perché non ho capito cosa sia successo. Resta il fatto che è stato un peccato veder com'è finita. Avevo intuito dalla panchina che se qualche cosa fosse andata storta al Porto, tutto poteva generare in un certo modo… A volte con oltre 30 giovani ragazzi gli animi possono eccedere. È stato un po' tutto deludente perché poteva essere comunque una festa per il calcio".

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