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Donnarumma e Meret portati a scuola, costruzione dal basso perfetta: dalla linea di porta al gol

Mentre i due portieri della Nazionale italiana tradiscono il proprio impaccio col pallone tra i piedi con errori pesantissimi per le proprie squadre, c’è chi realizza la costruzione dal basso sognata da tutti gli allenatori: il pallone balla sulla propria linea di porta e poco dopo è gol, ma dall’altra parte del campo…
A cura di Paolo Fiorenza
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Meret come Donnarumma, entrambi autori di errori grossolani che tradiscono il loro impaccio col pallone tra i piedi, entrambi – ahi loro – primi artefici di disfatte sanguinose per la loro squadra: la topica di Meret che consegna il gol del montaneo pareggio all'Empoli, poi vittorioso per 3-2, certifica l'addio alle speranze di Scudetto del Napoli, così come il mese scorso l'incertezza di Donnarumma di fronte al pressing di Benzema aveva sepolto le ambizioni di Champions del PSG, crollato da quel momento sotto i colpi del Real Madrid.

È il calcio del nuovo millennio, dove il portiere è chiamato a partecipare attivamente all'azione per cercare di snidare gli avversari dalla loro metà campo e aprire spazio alle loro spalle, in modo da permettere ai propri compagni di infilarvisi. I tempi in cui le rimesse dal fondo venivano demandate ai giocatori di movimento per scagliare lontano il pallone sembrano davvero appartenere ad un'altra era geologica: oggi la rimessa non è mai un lancio lungo, ma sempre un tocco del portiere per dare il via all'azione, così come spesso lo stesso portiere viene chiamato in causa dalla ragnatela di passaggi che si spinge all'indietro fino al limite della propria area, o anche oltre, addirittura sulla linea di porta.

Alex Meret è in un abisso dopo l'erroraccio di Empoli
Alex Meret è in un abisso dopo l'erroraccio di Empoli

Poi si può essere bravi come Ederson, o disastrosi epigoni come il suo vice Steffen, ma la sostanza è che oggi ad un portiere si chiede non solo di parare, ma anche di giocare il pallone, soprattutto ad alto livello. Ed è uno dei motivi – non l'unico, leggasi personalità e sicurezza data al reparto – per cui a Napoli il titolare è Ospina e non Meret, già prima della gestione Spalletti. Meret e Donnarumma – portieri dell'Italia di Mancini – farebbero bene a buttare un occhio a quanto accaduto in Giappone, dove è andato in scena un esempio di costruzione dal basso perfetta, che ha coinvolto il portiere fin sulla linea della propria porta e poi dopo pochi passaggi si è conclusa dall'altra parte del campo con un gol segnato agli avversari.

In J1 League qualche giorno fa si è giocato il match tra il Kashiwa Reysol e il Kyoto Sanga, con questi ultimi vittoriosi per 2-0. Il primo gol degli ospiti, arrivato al 13′, è da manuale su come attirare gli avversari nella propria ragnatela, per poi battere il loro pressing con freddezza glaciale e precisione dei passaggi, ribaltando l'azione con pochi tocchi, fino a realizzare il gol sognato da tutti gli allenatori del mondo. Il 32nne portiere Naoto Kamifukumoto sapeva perfettamente cosa fare e non si è fatto prendere dal panico, così come i suoi compagni della linea difensiva, che se da un lato non hanno scaraventato via il pallone, dall'altro non lo hanno neanche consegnato agli avversari o peggio buttato nella propria rete. Un gol bellissimo, che non concorrerà per il FIFA Puskas Award come potrebbe fare una rovesciata o una cannonata da 30 metri, ma è una piccola gemma per gli appassionati di calcio.

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