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De Laurentiis ha bluffato per mesi su Spalletti: “Sono andato di nascosto a Milano a casa sua”

Il presidente del Napoli si prende la scena nel momento cruciale della stagione. Tre, quattro i punti essenziali che il numero uno dei partenopei tocca. Alcuni lasciano perplessi.
A cura di Maurizio De Santis
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Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rivelato alcuni retroscena degli ultimi mesi.
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rivelato alcuni retroscena degli ultimi mesi.

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è uscito da dietro le quinte e s'è preso il palcoscenico. Da uomo di cinema conosce bene i tempi della battuta, recita a braccio e dà una sterzata alla narrazione della sua squadra che nelle ultime giornate è apparsa in caduta libera al punto da passare dall'entusiasmo per la lotta alla depressione di vedersi risucchiata fuori dalla zona Champions. La qualificazione sembra(va) al sicuro poi è arrivata la sconfitta mortificante di Empoli e ha rischiato di far saltare il banco.

Non c'è stato ammutinamento ma il livello di tensione ha sfiorato il clima riottoso di quel novembre 2019, quando lo spogliatoio andò in frantumi. La voce conciliante del padrone, la mediazione effettuata in prima persona con tecnico e calciatori (in particolare Mertens, tra i più influenti), l'annuncio del nuovo acquisto (Kvaratskhelia, alias zizì come ribattezzato dallo stesso AdL), la possibile cessione di Osimhen sembrano i classici colpi a sorpresa che servono a rivitalizzare la scena assieme ad altre rivelazioni che il massimo dirigente fa nell'intervista a DAZN.

Tre, quattro i punti essenziali che il numero uno dei partenopei tocca. Alcuni lasciano perplessi. De Laurentiis li snocciola un poco alla volta. Carlo Ancelotti si esonerò da solo, o quasi… perché non era simpatico ai tifosi del Napoli. In buona sostanza, la decisione di esonerarlo fu dettata da altri fattori perché l'attuale tecnico del Real Madrid "è un fuoriclasse che ha avuto solo la sfortuna di non essere simpatico ai tifosi napoletani. Non ha avuto la furbizia di rendersi tale e non è stato visto come uno dei nostri dalle curve".

Luciano Spalletti, il patron del Napoli aveva chiuso l'accordo con il tecnico a gennaio 2021.
Luciano Spalletti, il patron del Napoli aveva chiuso l'accordo con il tecnico a gennaio 2021.

Da un milanista all'altro, la luna di miele finì abbastanza presto anche con Gennaro Gattuso: aveva le ore contate, a gennaio 2021 il suo futuro era già deciso in concomitanza con un calo di rendimento e di risultati che fece da zavorra alle ambizioni di rimonta in classifica: Luciano Spalletti aveva già firmato l'accordo per essere il nuovo allenatore. "L'ho scelto io – ha aggiunto il presidente -. Andai a Milano di nascosto a casa sua e gli feci firmare il biennale più un'opzione per il terzo anno a mio favore, che non voleva sottoscrivere. Poi l'ho convinto. Quando e se vorrà andare via ci daremo la mano e non succederà nulla".

Un "ringhio" convinse De Laurentiis a non prendere Ibrahimovic nonostante l'intesa con lo svedese fosse già chiusa. Lo stesso Zlatan non aveva mai fatto mistero di essere stuzzicato dall'idea di indossare la maglia azzurra e fa ed esaltarsi in uno stadio che ha sempre apprezzato per il calore del pubblico. "Avevamo già firmato tutto con Zlatan, l'accordo c'era. Poi venne esonerato Ancelotti e al suo posto arrivò Gattuso. Mi chiamò e mi disse: Si fidi di me, non abbiamo bisogno di Ibrahimovic perché…. E mi fidai".

Zlatan Ibrahimovic è stato molto vicino al Napoli, il parere negativo di Gattuso ne stoppò l'arrivo in azzurro.
Zlatan Ibrahimovic è stato molto vicino al Napoli, il parere negativo di Gattuso ne stoppò l'arrivo in azzurro.

Ultima riflessione dedicata al Napoli di oggi: cosa sta succedendo alla squadra? Il presidente ha una spiegazione che va oltre le responsabilità dei singoli e centra l'attenzione su una serie di incidenti di percorso che, poco alla volta, hanno trasformato la gioiosa macchina da guerra in un cingolato vetusto e malmesso. "Come la Ferrari a Imola… – ha sottolineato De Laurentiis – ci siamo basati sull'ottimo inizio e poi siamo caduti tra Covid, Coppa d'Africa e altre limitazioni che hanno complicato il lavoro di tutti. Problema di mentalità? Sono tutte cazzate. Non posso pensare che ci sia una mosca tse-tse che improvvisamente crei un problema a 25-30 giocatori di altissimo livello".

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