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Come funziona davvero il VAR: quante telecamere e quali immagini vedono gli arbitri

Gianpaolo Calvarese, ex arbitro internazionale, ha fatto chiarezza a Fanpage.it su quanto accaduto in quei concitati minuti di Inter-Juve in sala VAR dopo il gol di Kostic convalidato dall’arbitro Chiffi nonostante un possibile tocco di braccio da parte di Rabiot. L’ex fischietto ha fatto il punto della situazione spiegando nel dettaglio cosa avviene in quei momenti.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La sensazione che Inter-Juventus non fosse ancora finita lo si era capito già al termine della gara del ‘Meazza' vinta dai bianconeri grazie al gol di Kostic. Le parole di Simone Inzaghi, che ha giudicato "inaccettabile" la decisione dell'arbitro Chiffi di convalidare la rete del serbo nonostante un possibile tocco di mano sia di Rabiot che di Vlahovic prima dell'assist all'ex Eintracht, sono un chiaro segnale di quanto l'Inter si senta presa in giro dallo stesso direttore di gara e dal VAR.

Gianpaolo Calvarese, ex arbitro internazionale, ha provato a chiarire tutto a Fanpage.it facendo il punto sulla vicenda. Si è parlato molto dopo Inter-Juventus degli strumenti a disposizione del VAR per capire al meglio quali immagini possano essere messe al vaglio dell'arbitro e trasmesse al monitor in campo. Ma si sono anche aperte altre argomentazioni riguardanti il lavoro che lo stesso VAR può fare sulle immagini in loro possesso e cosa succede se, come accaduto al ‘Meazza' in Inter-Juve, i video non sono abbastanza chiare per prendere un provvedimento su una determinata azione o correggere l'eventuale errore del direttore di gara sul rettangolo verde.

Calvarese innanzitutto prova a chiare la prima questione, ovvero quella relativa al numero di immagini a disposizione del VAR. "A seconda dello standard, che dipende dalla partita, ci sono 16,20, 24, 28 telecamere – spiega – Ieri aveva uno standard A e quindi aveva un numero di telecamere elevato, io credo intorno alle 26-28″. L'ex arbitro internazionale chiarisce anche quali siano le immagini a disposizione del VAR e se si tratti delle stesse che vediamo noi tutti in TV: "Tutto quello che vediamo in tv può essere visibile anche dal VAR – aggiunge Calvarese – Anzi, nella sala VAR c'è uno schermo chiamato ‘program' dove loro vedono veramente quello che passa in diretta tv". L'ex direttore di gara spiega nel dettaglio: "Possono vedere un'immagine e chiederla all'operatore" chiarisce ancora Calvarese. Dopo Inter-Juventus ci sono dunque ancora alcuni punti da chiarire, come ad esempio la scelta delle immagini da analizzare al VAR:

L'azione incriminata: il pallone spiove su Rabiot
L'azione incriminata: il pallone spiove su Rabiot

"Le immagini, i video e le telecamere da utilizzare sono scelte esclusivamente dal VAR e non dall'operatore – sottolinea Calvarese che poi chiarisce anche quale lavoro sulle immagini può fare il VAR nel momento in cui l'arbitro ne avesse bisogno o fosse accaduto un episodio controverso in campo – Può rallentare, accelerare, zoomare qualsiasi tipo di video che l'operatore gli sottopone". Il numero di telecamere in campo è sempre stato un altro punto da chiarire. Un tema di cui si è discusso dopo il braccio di Rabiot contro l'Inter che non sarebbe stato visto anche per via delle poche immagini a disposizione: "Ci sono delle telecamere aggiuntive o supplementari come quelle di Sky o DAZN – aggiunge ancora l'ex fischietto internazionale – Queste devono essere messe a disposizione del VAR". Ma in occasione di Inter-Juve, dopo il presunto tocco di braccio di Rabiot non proprio chiarissimo, cosa succede se il VAR non trova immagini chiare per decidere su un episodio? Calvarese fa chiarezza e conclude: "A quel punto rimane la decisione del campo" motivo per cui Chiffi ha poi convalidato la rete decisiva di Kostic.

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