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Chi è riconoscente non dimentica: Bremer fa felice un tifoso del Torino, gesto di valore

Bel gesto di Gleison Bremer negli Stati Uniti, dove è in tourrnée con la Juventus: il brasiliano non ha esitato un attimo nei confronti di un tifoso del Torino.
A cura di Paolo Fiorenza
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Perso Matthijs de Ligt – che ha forzato la cessione al Bayern Monaco, peraltro ben remunerata – la Juventus non ha perso tempo per individuare il nuovo totem difensivo che dovrà blindare la retroguardia bianconera nei prossimi anni, affiancando Bonucci prima che auspicabilmente Gatti sia pronto a prendersi una maglia da titolare. L'operazione che ha portato Gleison Bremer alla Continassa, un affare da quasi 50 milioni di euro inclusi bonus versati nelle casse del Torino, dimostra il livello di fiducia nel 25enne brasiliano.

Bremer con la maglia della Juventus nell'amichevole contro il Chivas
Bremer con la maglia della Juventus nell'amichevole contro il Chivas

La dirigenza bianconera è stata veloce e chirurgica nel superare in poche ore – una volta sicura dell'incasso per de Ligt – quell'Inter che sembrava abbondantemente in vantaggio, per non dire in chiusura, sia sul tavolo col giocatore che su quello col club granata. È la dura legge del mercato, chi ha i soldi vince. Bremer ha aspettato correttamente l'Inter per parecchio tempo, poi il club nerazzurro è rimasto incartato, a differenza di quanto contemporaneamente accadeva in casa Juve, con la mancata cessione di Skriniar al PSG.

Già diventato un idolo dei suoi nuovi tifosi, Bremer tuttavia non ha dimenticato quelli vecchi e oggi si è reso protagonista di un gesto di grande valore umano, in un mondo come quello del calcio dove – in ossequio a rituali malsani – azioni che sarebbero normali appaiono spesso difficili da compiere. La Juventus è in tournée negli Stati Uniti e fuori dall'albergo bianconero – mentre i calciatori rientravano – un tifoso del Torino ha allungato una maglia granata col numero 3 a Bremer.

Già, proprio la casacca indossata dal brasiliano nelle ultime due stagioni al Toro (nelle prime due aveva il 36). Bremer a quel punto ha fatto la cosa più naturale del mondo, senza alcun retropensiero: ha firmato la sua vecchia maglia e ha sorriso al tifoso. Un gesto di classe o forse solo profondamente umano: chi è riconoscente non dimentica.

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