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Cassano svela che con Allegri è finita: “Lui non mi chiama più, ma la sua Juve fa schifo”

Antonio Cassano aggiorna il conto dei suoi rifiuti alla Juventus: “Sono quattro, Buffon mi diceva che ero un cretino e con loro avrei vinto il Pallone d’Oro”. Poi fa nuovamente a pezzi Allegri: “Nel Milan dello Scudetto non facevamo tattica, la squadra andava da sola”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Stasera si gioca Roma-Juventus e Antonio Cassano è ‘quasi' un doppio ex della sfida, visto che nella squadra giallorossa ha militato per cinque stagioni e nella Vecchia Signora ci avrebbe potuto giocare innumerevoli volte. In più di una circostanza infatti l'attaccante barese ha rifiutato di andare alla Juve: "Quattro. La prima il 2001: avevo appuntamento con Moggi ad Avellino, ma volevo giocare con Totti, mi affascinava Roma, la città. Non mi ha mai affascinato la Juve, nemmeno per un secondo: non c’entrava nulla con la mia idea di calcio".

"Lì sarei durato tre giorni – spiega nell'intervista a Repubblica – il primo giorno mi acquistavano, il secondo presentazione, il terzo mi cacciavano via. Buffon mi diceva: sei un cretino, da noi potevi vincere il Pallone d'oro. Io gli rispondevo: Gigi, io non timbro il cartellino, io all'allenamento devo divertirmi. E magari se fossi andato a Torino o al Liverpool, che pure mi voleva, non avrei incontrato Carolina, mia moglie".

Le critiche alla Juventus sono il leitmotiv degli interventi di Cassano alla Bobo TV e viaggiano di pari passo alle parole durissime nei confronti del suo tecnico, Massimiliano Allegri: "La Juve ha fatto un'ottima partita nel derby, ma scordatevi che faccia possesso palla o domini la partita. La Juve con Allegri è un anno e mezzo che fa schifo, è rimasto a dieci anni fa. E ha la rosa più forte del campionato, con l'Inter sono le squadre più forti".

Massimiliano Allegri con Antonio Cassano ai tempi del Milan
Massimiliano Allegri con Antonio Cassano ai tempi del Milan

Fantantonio con Allegri ci ha vinto uno Scudetto nel 2011 al Milan, da allora i rapporti tra i due si sono interrotti, proprio in conseguenza delle opinioni non lusinghiere espresse dal 40enne barese: "A livello personale, mai avuto problemi. Dopo che ho espresso le mie opinioni alla Bobo TV non mi chiama più. Ma io parlo di calcio, non offendo mai l'uomo". Negli ultimi mesi peraltro Cassano davvero ha sparato a zero sul livornese, dandogli del "corto muso della minchia", cui "interessa solo il grano", e ancora parlando di un "Paese di incapaci e di mediocri in cui bisogna iniziare a guardarsi allo specchio e a sputarsi negli occhi".

Insomma, difficile stupirsi se Max preferisce telefonare ad altri piuttosto che a Cassano, che ora rincara la dose, spiegando che anche al Milan il contributo del tecnico non è che fosse chissa che: "Quel Milan giocava un ottimo calcio? C'erano Abbiati in porta, Zambrotta e Jankulovski esterni, Tiago Silva e Nesta centrali, in mezzo Pirlo o Van Bommel, Gattuso o Ambrosini e Seedorf, davanti Cassano, Robinho e Ibrahimovic. Capite? Non facevamo tattica: martedì si correva un po', mercoledì palestra, giovedì partitella, venerdì facoltativo, sabato battevamo due rigori, due calci d'angolo e stop. La squadra andava da sola. Idem la Juve: Allegri mette sempre in campo i giocatori nel modo giusto. Ma per me devi dare qualcosa di più. Avete visto come gioca l'Arsenal allenato da Arteta? O il Reims di William Still, o la Real Sociedad di Imanol Alguacil…".

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