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Cassano gli dà dell’incompetente, Caressa lo smonta: gli bastano poche parole

L’ex calciatore aveva usato toni molto forti per criticare una riflessione del giornalista, la replica è una ‘sciabolata mordiba’: “Nei primi Anni 2000 alcuni giocatori che guadagnavano un sacco di soldi si presentavano agli allenamenti sovrappeso e dopo nottate brave, vantandosene. Ma chi prendevano per i fondelli? Voi che pagate il biglietto”.
A cura di Maurizio De Santis
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Fabio Caressa ha replicato attraverso il proprio canale Youtube all'attacco di Antonio Cassano.
Fabio Caressa ha replicato attraverso il proprio canale Youtube all'attacco di Antonio Cassano.

"Non voglio fare risse, baruffe chiozzotte come un'opera scritta da Carlo Goldoni… che non è il nome di un preservativo o di un calciatore ma di un commediografo e scrittore italiano". Il giornalista di Sky Fabio Caressa replica così all'attacco a testa bassa di Antonio Cassano, che durante uno degli ultimi collegamenti alla Bobo Tv lo aveva aspramente criticato utilizzando parole molto forti.

Il motivo? Aver espresso una propria opinione sulla vicenda Skriniar e su alcuni aspetti del mancato rinnovo con l'Inter emersi dalle rivelazioni dall'agente del calciatore durante la gara con l'Empoli. In buona sostanza, il concetto era molto semplice: nessuno è insostituibile, meglio investire anche su un giovane che mostra di valere e ha ampi margini di miglioramento piuttosto che spendere sempre tanti soldi in un momento particolare per il calcio italiano e, più in generale, in Europa.

Skriniar è un buon difensore ma è pur sempre un difensore, si può sostituire – aveva ammesso Caressa -. Io prendo Baschirotto a 4, non Skriniar a 50! Non mi fa vincere lo scudetto nessuno dei due, quindi diamo le proporzioni alle cose.

L'intervento dell'ex calciatore barese durante il collegamento con la Bobo TV.
L'intervento dell'ex calciatore barese durante il collegamento con la Bobo TV.

Per questa riflessione Cassano si era espresso senza peli sulla lingua per sottolineare di essere in netto disaccordo.

Ma di cosa stiamo parlando? Non di calcio, persone che sono incompetenti, che stanno lì… Caro Caressa, sei lì, perché sei lì? Mi dai una motivazione valida perché tu sei lì? È lì a far cosa? Con tutto il rispetto di Baschirotto, spero possa avere una carriera al Real Madrid. Però, di cosa parlo? Di persone che vogliono un click in più, che li nominano un attimino… Adesso lo sto nominando, visto che ormai anche lui era nell'oltretomba, che non lo cagava più nessuno – disse ancora Fantantonio – Adesso gli dico: Fabio Caressa, non capisci una minchia, di cosa parli? Di cosa stiamo parlando? Di nulla, parliamo sempre del nulla.

La risposta di Caressa è nell'incipit dell'intervento sul canale Youtube ("a 55 anni non mi va di fare questo genere di discussioni") attraverso il quale dialoga abitualmente con la sua community di sportivi e di tifosi proponendo una personale top 11 oppure opinioni su alcuni dei temi più caldi del momento.

Il tono è pacato ma molto efficace: lealtà e rispetto sono i concetti di fondo che fanno da filo rosso quando parla di affari di mercato (compresi il ruolo degli agenti e certe richieste economiche), si sofferma sulla sincerità di certi gesti (alcuni eclatanti come il bacio della maglia oppure la mano sul cuore) e censura la mancanza di professionalità di alcuni atleti (anche del passato) che hanno trasformato in vanto lo spreco di talento e di occasioni. In sintesi tutte queste cose sono "una presa per i fondelli" per i tifosi.

"È possibile che io abbia espresso male il concetto, lo ripeto", chiarisce Caressa che si spinge oltre nelle considerazioni parlando di "un sistema distorto che non funziona e che non può funzionare per le squadre anche di stati: alla lunga pagheranno anche loro, come le squadre inglesi, che spendono cifre che non rispecchiano i valori dei giocatori".

Il giornalista di Sky critico nei confronti dell'atteggiamento di molti calciatori che baciano la maglia e "prendono per i fondelli i tifosi".
Il giornalista di Sky critico nei confronti dell'atteggiamento di molti calciatori che baciano la maglia e "prendono per i fondelli i tifosi".

Altro aspetto controverso: "Non sopporto più di vedere calciatori che prendono per i fondelli i tifosi: il fatto che allontana i giovani dal calcio è questo, non avere più riconoscibilità emotiva nei giocatori. Basta baciare le maglie e dire che ami Milano: se la ami resta, altrimenti non fare queste dichiarazioni. Basta mettere la mano sul cuore quando invece è come metterla sul portafogli".

A chiusura dell'intervento, che Caressa ha fatto indossando la maglia di Baschirotto del Lecce, arriva anche il riferimento più diretto ma non all'insegna della baruffa chiozzotta.

Nei primi Anni 2000 alcuni giocatori che guadagnavano un sacco di soldi si presentavano agli allenamenti sovrappeso e dopo nottate brave, vantandosene. Ma chi prendevano per i fondelli? Voi che pagate il biglietto. Non è più accettabile, i giocatori devono essere seri: la maggioranza è così per fortuna. Non è accettabile il vanto di essere scarsi professionisti, perché sono esempio per i ragazzi. Come lo siamo noi d’esempio andando in onda: quando parlo ai ragazzi cerco di non offendere e usare il meno possibile il turpiloquio. Io credo sia importante e più importante ancora che restare nell'ombra è non prendere in giro nessuno.

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