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Balotelli fa scoppiare il caos, in Svizzera è terremoto: “Portiamo la squadra fuori dal campionato”

Lo sfogo di Mario Balotelli contro la federcalcio e la lega svizzere, con parole durissime come “mafia” e “corruzione”, potrebbe portare ad una lunga squalifica dell’attaccante del Sion. Intanto ha fatto scoppiare il caos: minacce di secessione.
A cura di Paolo Fiorenza
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Non capita tutti i giorni che un calciatore chiami "mafia" la federazione presso cui gioca. Quando peraltro capita, il minimo che ci si può aspettare è che arrivino sanzioni durissime nei suoi confronti. Mario Balotelli ritiene che stavolta si sia superato un punto oltre il quale non si può più tacere e dunque ieri ha postato una storia su Instagram in cui denuncia il trattamento violento che gli viene riservato in campo senza che gli arbitri facciano niente, il tutto con l'avallo della Federazione di calcio svizzera e della Super League, il massimo campionato locale.

"I giocatori come me non sono orgogliosi di essere in una lega dove l'ingiustizia, la corruzione e l'incapacità sono sovrane – ha scritto il 32enne attaccante nel suo incendiario sfogo social, in cui ha citato anche gli insulti che riceve dai tifosi avversari – Non continuerò a rischiare la mia salute in campo senza essere protetto dai falli degli avversari e dagli assalti dei tifosi. Il mondo deve gettare lo sguardo su questa lega per vedere la vergogna che stanno facendo".

Parole durissime, che hanno fatto seguito al video che aveva messo sotto accusa Balotelli per il gesto del dito medio mostrato ai tifosi del Basilea durante il match col Sion di domenica scorsa. Super Mario in quella occasione aveva prima incassato un duro intervento da un avversario senza che l'arbitro estraesse alcun cartellino, poi aveva reagito alzando il dito medio di fronte agli improperi dei tifosi di casa. Insomma gli è parso davvero inaccettabile che passasse lui per carnefice quando si sentiva per l'ennesima volta vittima e dunque è partito al contrattacco via social.

Intanto il giudice sportivo ha deciso di punire l'attaccante del Sion con la squalifica temporanea per una partita, ma è stata anche aperta una procedura che con molta probabilità porterà ad una sanzione più pesante. E con due sole partite da giocare in campionato prima della sosta per i Mondiali appare quasi certo che rivedremo Balotelli in campo non prima del 2023. Qualcuno ha ipotizzato un addio a gennaio del giocatore, ma a sentire il presidente del Sion Christian Constantin non c'è nessuna voglia di scaricare l'ex nazionale azzurro, anzi lui è completamente al suo fianco nel denunciare i mali del calcio svizzero, fino ad arrivare alla minaccia di abbandonare il campionato.

"Mario è stato sempre insultato dai tifosi del Basilea, dunque probabilmente potrà difendersi – ha premesso il 65enne patron del Sion al quotidiano Blick, parlando del gestaccio di Balotelli al St. Jakob-Park – Presumibilmente il VAR non ha visto nulla, il gioco dopo è continuato. Quindi il caso è chiuso. Il VAR ha avuto l'opportunità di intervenire e non l'ha fatto, non si può tornare dopo sulla stessa situazione".

Constantin ha poi sollevato il problema dei VAR a suo dire faziosi nel torneo svizzero: "Ci ​​sono regole per gli svizzeri di lingua tedesca e per i romandi. Non sono la stessa cosa. I nostri arbitri sono così deboli e imbarazzanti, c'è solo una soluzione. C'è bisogno di VAR stranieri".

Il presidente del Sion Christian Constantin
Il presidente del Sion Christian Constantin

Il numero uno del Sion ha preso poi spunto dal trattamento riservato a Balotelli per affondare ancora di più il colpo sulla situazione attuale del calcio elvetico: "Non ha senso portare un giocatore come Balotelli nella Super League svizzera. Mario non gode di alcuna protezione. Viene massacrato e non succede nulla. Ha subìto un evidente fallo prima dell'espulsione di Baltazar (giocatore del Sion cacciato contro il Basilea, ndr). E questo viene semplicemente ignorato. Cose del genere sono successe un'infinità di volte. Lo sfogo di Mario sui social? Penso che abbia ragione. In brevissimo tempo ha riassunto la sensazione che abbiamo da anni qui nella Svizzera romanda, soprattutto in Vallese: che questo campionato sia pilotato. Quando un giocatore come Balotelli lo denuncia, il suo è un grido d'aiuto".

Infine l'attacco ancora più pesante di Constantin, con la minaccia di portare il Sion fuori dalla Super League: "Non esiterei a portare la mia squadra fuori dal campionato se continuassimo a essere maltrattati. Fate il vostro campionato nella Svizzera tedesca!".

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