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Mondiali in Qatar 2022

Arrestato Ghafouri in Iran, è una minaccia per i calciatori ai Mondiali: “Ha infangato la Nazionale”

La stella del calcio iraniano Voria Gharoufi è stata arrestata dal regime di Teheran all’indomani dell’eclatante gesto di protesta compiuto dai giocatori dell’Iran all’esordio dei Mondiali in Qatar. Le accuse rivolte al 35enne suonano come una vera e propria minaccia per i suoi colleghi che si trovano a Doha per la rassegna iridata.
A cura di Michele Mazzeo
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Doveva essere insieme ai connazionali ai Mondiali in Qatar ma a sorpresa la stella del calcio iraniano Voria Ghafouri non è stato inserita tra i convocati dal commissario tecnico Carlos Queiroz ed è quindi rimasta in patria durante la rassegna iridata che ha visto i suoi compagni protagonisti di una eclatante protesta contro il regime di Teheran. Il rifiuto dei calciatori dell'Iran a cantare l'inno nazionale prima del match contro l'Inghilterra, poi perso 6-2, ha fatto inevitabilmente il giro del mondo.

Il forte segnale mandato dai giocatori iraniani di ribellione all'oppressione e alle feroci violenze dei leader integralisti del proprio Paese dove da oltre due mesi infiammano le proteste contro il regime degli ayatollah esplose dopo la morte di Mahsa Amini, uccisa per non aver indossato il velo in maniera corretta, non è piaciuto al governo iraniano che, appena 24 ore dopo, ha risposto a distanza a quei calciatori.

I calciatori dell'Iran in silenzio durante l'inno nazionale
I calciatori dell'Iran in silenzio durante l'inno nazionale

E per farlo ha "usato" proprio Voria Gharoufi, la stella del calcio e per anni bandiera della nazionale iraniana che più di una volta è entrato in aperto contrasto con il regime di Teheran. All'indomani del forte gesto perpetrato dai calciatori dell'Iran ai Mondiali in Qatar, infatti, il 35enne che si è schierato pubblicamente a sostegno delle proteste che infiammo il suo Paese e contro la repressione della minoranza curda è stato tratto in arresto con l'accuse di aver fatto "propaganda contro il regime" e aver sostenuto i "rivoltosi".

Gharoufi è stato tratto in arresto al termine dell'allenamento con la sua attuale squadra, il Foolad Khuzestan, davanti al figlio di 10 anni e tra le accuse che gli sono state mosse c'è anche quella di aver "infangato la reputazione della nazionale".

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Inevitabile dunque pensare che l'arresto di Voria Gharoufi sia un monito nei confronti dei calciatori della nazionale dell'Iran attualmente di stanza in Qatar per i Mondiali affinché non si rendano protagonisti di altri gesti di protesta nel corso della rassegna iridata sotto gli occhi di tutto il mondo. Calciatori che già rischiano sanzioni esemplari quando faranno rientro in Patria, sanzioni che, una volta che i riflettori sulla vicenda si saranno spenti, potrebbero essere ancora più pesanti, soprattutto se dovessero arrivare altri gesti clamorosi in mondovisione come quello andato in scena prima del match contro l'Inghilterra. L'arresto di Gharoufi dunque ha tutta l'aria di una vera e propria minaccia che ha come destinazione il raduno della Nazionale dell'Iran a Doha.

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