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Ancelotti non ce la fa più: “Non parlo di calcio”. Valencia-Real Madrid è stata una vergogna

Valencia e Real Madrid hanno dato vita ad uno spettacolo davvero indecente nella seconda frazione di gioco: palloni lanciati in campo, risse e insulti razzisti a Vinicius sono stati protagonisti della sfida del Mestalla.
A cura di Vito Lamorte
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Vinicius Jr al centro di Valencia-Real Madrid. Non per il calcio ma perché è stata una vera e propria corrida. Al Mestalla una partita importantissima per il podio della Liga e per la salvezza. La squadra di Ruben Baraja si è portata in vantaggio poco dopo la mezz'ora con Diego Lopez e dopo ha giocato per resistere agli attacchi della Casa Blanca per poi ripartire.

La gara è tesa ma ad un certo punto la situazione va fuori controllo: un tifoso lancia in campo un pallone e Comert lo calcia per fermare la progressione di Vinicius Jr, che finisce a terra e rialzandosi prima si scaglia contro gli avversari e poi contro i tifosi di fronte a lui. L'arbitro Ricardo De Burgos Bengoetxea ha ammonito il difensore centrale ma il gioco è rimasto fermo per oltre dieci minuti dopo lo scontro verbale tra il pubblico e il calciatore brasiliano del Real.

La situazione è fuori controllo e la gara resta ferma per quasi 10 minuti perché il numero 20 della Casa Blanca ha puntato il dito contro un tifoso del Mestalla, accusandolo di insulti razzisti. Questo guanto di sfida di Vinicius è la goccia che fa traboccare il vaso, visto che poi gran parte dello stadio lo prende di mira e tutto diventa ancora più complicato per la ripresa del gioco.

Dopo che il brasiliano ha minacciato di non giocare più, Carlo Ancelotti l'ha preso in disparte Vinicius per rassicurarlo e in seguito l'allenatore ha scambiato qualche parola con l'arbitro De Burgos Bengoetxea difendendo il suo giocatore.

Nonostante lo speaker dello stadio abbia provato a calmare il pubblico, i due appelli sono andati a vuoto e l'arbitro ha detto all'allenatore del Valencia che il gioco non sarebbe ripreso fino a quando questi cori non fossero terminati. Il direttore di gara ha fatto ripartire la sfida ma la tensione era palpabile e ogni contrasto poteva far esplodere una nuova rissa.

La partita è ripresa con un'elettricità nell'aria altissima e dopo un doppio miracolo Mamardashvili, il portiere georgiano è andato a muso duro con Vinicius: lì è partita una nuova rissa che ha fermato di nuovo il match.

L'arbitro è andato al VAR e dopo aver rivisto una reazione del brasiliano del Real Madrid nei confronti di un avversario gli ha sventolato in faccia il cartellino rosso. L'episodio lascia qualche dubbio visto come si è sviluppata la situazione e il fatto che a pagare con la sanzione sia stato solo Vinicius e nessun altro.

Quando il brasiliano è uscito dal campo ha fatto il segno ‘due' con le dita, ad indicare la possibilità che il Valencia scenda in Segunda Division. Il Mestalla è diventato ancora più una bolgia e anche l'uscita dal campo del calciatore madrileno è diventata problematica.

Si è andati avanti per qualche altro minuto ma non era più una partita di calcio. È stata una corrida vera e propria, non è un buono spot per la Liga nel mondo.

Durissimo Ancelotti nel post-partita: "Non c'è nessun ma. Un intero stadio ha fatto insulti razzisti. Ma non succederà niente, perché non succede mai niente. Non voglio parlare di calcio. Non si può giocare a calcio così. È troppo grave che tirano un pallone in campo, insultano Vinicius in continuazione e poi danno a lui il cartellino rosso. Gridano ‘scimmia' ad un giocatore e un allenatore deve pensare a calmarlo, c'è qualcosa che non va nella Liga. La Liga ha un problema. Con il razzismo bisogna fermare il gioco. In uno stadio che urla ‘scimmia' devi fermare la partita. L'ho detto all'arbitro".

L'allenatore del Real Madrid non usa mezzi termini. Saranno giorni caldissimi in Spagna su questo tema.

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