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Aggressione bestiale a un’arbitra, calciatore le dà un pugno fortissimo sul cranio: crolla al suolo

Episodio di terribile violenza in Argentina, dove un calciatore ha colpito in maniera vigliacca alle spalle l’arbitra che lo aveva espulso. È stato arrestato dalla polizia.
A cura di Paolo Fiorenza
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Dall'Argentina arrivano scene di violenza bestiale che hanno visto vittima un'arbitra di calcio, colpita a tradimento alle spalle da un pugno tanto feroce quanto vigliacco sferratole da un calciatore. Un episodio inspiegabile, accaduto domenica in un match giocato in provincia di Buenos Aires, valido per un torneo regionale. Nella partita tra Deportivo Independencia e Garmense, l'arbitra Dalma Magali Cortadi ha espulso il calciatore della Garmense Cristian Tirone per proteste dopo che gli era stato fischiato un fallo contro.

La 30enne direttrice di gara successivamente ha ammonito anche un compagno di squadra di Tirone che ugualmente aveva protestato, ma in quegli stessi momenti – lontano da lei – il calciatore espulso ha perso la testa, trattenuto a stento dai compagni mentre cercava di avvicinarsi all'arbitra con intenti che il volto paonazzo e accecato di rabbia rendeva evidenti: aggredirla fisicamente. Alla fine Tirone è riuscito a divincolarsi e ha raggiunto la Cortadi alle spalle, tirandole un terrificante cazzotto sul cranio dall'alto in basso, colpendola anche alla schiena.

La donna è crollata al suolo, rialzandosi subito ma barcollando in stato di shock, per perdere poi conoscenza. Nel frattempo i due guardalinee – un uomo e una donna – hanno provato ad allontanare l'aggressore, il cui raptus è ancora più inspiegabile alla luce del fatto che la sua squadra in quel momento vinceva per 2-1 e l'arbitra aveva semplicemente fischiato un fallo a metà campo. La partita è stata subito sospesa e il 34enne Tirone è stato fermato in campo dalle forze dell'ordine, nonostante abbia opposto resistenza in maniera violenta. Il calciatore poi domenica notte è rimasto detenuto presso la locale stazione di polizia.

Il club di Tirone, la Garmense, ha rilasciato una dichiarazione pubblica in cui condanna le azioni del suo giocatore: "Visti i fatti accaduti questa domenica durante la partita di calcio tra Garmense e Independencia, durante la quale un giocatore della Garmense ha aggredito fisicamente la donna che fungeva da arbitro, il club esprime il proprio forte rifiuto di questa azione, che è in contrasto con lo spirito che si intende instillare nella pratica di questo sport. La società esprime solidarietà all'arbitro aggredito, le offre le sue scuse, si mette a sua disposizione e si impegna a continuare a lavorare per sradicare la violenza in tutte le sue forme e formare atleti con valori quali disciplina, solidarietà, impegno e soprattutto rispetto e tolleranza".

Dal canto suo, Dalma Magali Cortadi – dopo essere stata curata in ospedale per le conseguenze dell'aggressione – ha chiesto che Tirone sia definitivamente bandito dal calcio. "Va cacciato per sempre – ha detto a Olé – non dovrebbe mai più giocare in nessun club. È una persona violenta, deve esserlo anche nella sua vita quotidiana. L'ho rivisto nel video: una persona normale non fa quello che ha fatto quest'uomo. Nessuno lo merita. Non andiamo in campo per essere picchiati. Spero che paghi per quello che ha fatto".

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