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È morto Bill Russell, eterna leggenda del basket NBA: aveva 88 anni

Bill Russell è morto a 88 anni. L’annuncio è arrivato tramite il suo account Twitter. È stato una delle più grandi leggende del basket NBA.
A cura di Luca Mazzella
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Bill Russell, leggenda del basket NBA, è morto all'età di 88 anni. L'annuncio è arrivato tramite il suo stesso profilo Twitter. Russell è stato uno dei più forti giocatori della storia NBA, capace di vincere 11 titoli in 13 anni di carriera da giocatore – nessuno nello sport americano ha vinto di più – 2 anelli da head coach dei suoi Boston Celtics ai quali si è legato per l'intera carriera, 5 premi di MVP. Un autentico totem della difesa (22.5 rimbalzi di media) e soprattutto un personaggio di enorme spessore anche fuori dal campo, con le sue lotte e il suo impegno costante nell'ambito dei diritti civili degli afroamericani e contro ogni pregiudizio di genere.

Le battaglie di Russell sono state tributate anche con la Medal of Freedom conferitagli dall'allora presidente americano Barack Obama nel 2011, perché come lui stesso ha sempre affermato "Vorrei essere ricordato per quanto fatto nei diritti civili", ma è davvero difficile trovare solo un episodio per descrivere nel migliore dei modi lo spessore che ha da sempre contraddistinto il nativo di Monroe, che ancora oggi nella suo biografia Twitter esibiva con orgoglio il "Civil Right Activist" ancora prima dei successi sportivi.

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Russell era a destra di Muhammad Ali, nel famoso meeting di Cleveland del 4 giugno 1967, con alcune tra le più influenti personalità di sport della storia americana (tra i quali spicca anche un giovanissimo Kareem Abdul-Jabbar, in primo piano, ma anche Jim Brown, Carl Stokes, Walter Beach III, Bobby Mitchell, Sid Williams, Curtis McClinton, Willie Davis, Jim Shorter e John Wooten) tutte schierate con forza in difesa dei diritti dei più deboli. Ecco perché la scomparsa dell'eterno Bill non è una bruttissima notizia solo per gli amanti del basket, ma per tutti gli appassionati di sport e di tutte le sue declinazioni, prima di tutto sociali.

Una vita per i Celtics

Bill Russell è stato bandiera, pilastro, punto di riferimento e miglior giocatore dei Boston Celtics che tra la prima metà degli anni '50 e la fine degli anni '60 furono capaci di vincere la bellezza di 8 anelli consecutivi, creando quella che fu definita "L'era della dinastia". Ancora difensiva della squadra, è diventato Hall of Famer nel 1975 come giocatore e nel 2021 come allenatore, a testimonianza di una Grandezza che ha valicato il semplice sport giocato. Russell è stato infatti il primo allenatore di colore nella storia delle leghe nord-americane.

Il trofeo a lui dedicato

Dal 2009, quando l'allora Commissioner NBA David Stern deciso di introdurlo nella sua nuova denominazione, il trofeo di miglior giocatore delle Finals NBA è dedicato proprio alla leggenda di Boston, che nonostante i successi in carriera non ha mai vinto il premio di MVP delle Finals ma per un semplice motivo: il premio fu istituito solo nel 1969, proprio quando Russell vinceva il suo ultimo titolo e l'onorificenza andava, in via del tutto straordinaria, al rivale Jerry West nonostante la sconfitta. É inoltre di Russell la famosa frase "Il basket è l'unico sport che tende al cielo. Per questo è una rivoluzione per chi è abituato a guardare sempre a terra", ancora oggi ispirazione per tantissimi amanti della palla a spicchi.

In una nota pubblicata in questi minuti, Adam Silver l'ha definito "Il più grande di sempre negli sport di squadra. Bill rappresentava i valori di uguaglianza, rispetto e inclusione che ha impresso nel DNA della nostra lega. Al culmine della sua carriera atletica, Bill ha sostenuto con forza i diritti civili e la giustizia sociale, un'eredità che ha tramandato a generazioni di giocatori NBA che hanno seguito le sue orme"

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