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Valencia, nel weekend finisce la quarantena: intanto si indaga sulla partita di San Siro

La situazione in casa Valencia sta volgendo alla normalità: dopo il boom di 25 infettati dal covid-1, da lunedì finirà la quarantena di 14 giorni e si potrà stilare un nuovo bollettino medico. La società spagnola è stata tra le più colpite dalla pandemia e sotto accusa c’è la sfida di Champions a San Siro contro l’Atalanta dello scorso 19 febbraio.
A cura di Alessio Pediglieri
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Inizia a rivedersi la luce anche in casa del Valencia uno dei club spagnoli più colpiti dalla virulenza della pandemia. La ‘quarantena' imposta dalla società dopo l'escalation di casi positivi all'interno dello staff e dei tesserati (per un totale del 35%) sta concludendosi. Da lunedì i 14 giorni necessari per verificare l'incubazione del coronavirus termineranno e si potrà stilare un nuovo bollettino medico.

Ovviamente, l'emergenza sanitaria non si concluderà: come per l'Italia e i la maggior parte dei Paesi europei anche la Spagna è sotto scatto dalla pandemia e continuano le ferree misure restrittive. Stando alle ultime ricostruzioni provenienti dai media spagnoli sarebbero stati infettate 25 persone del club, di cui 10 giocatori e 15 dipendenti a vario titolo. L'elemento scatenante del contagio sarebbe stata la doppia partita contro l'Atalanta di Champions League, con squadra e tifosi al seguito a San Siro il 19 febbraio e poi il match di ritorno a porte chiuse due settimane dopo.

La pandemia in Spagna

Una situazione drammatica e di alto allarme che si starebbe ricomponendo giorno dopo giorno. Tutto il calcio spagnolo è fermo ad oltranza, i casi di contagio in Spagna sono ancora in aumento e la situazione sta peggiorando. Con le strutture sanitarie al limite ci si sta operando come si può e alcuni degli stadi si sono già trasformati o in depositi o in assistenza di ospedali, oramai vicini al collasso per i troppi ricoverati.

Le dichiarazioni di Gori su Atalanta-Valencia

Sulla partita ‘incriminata' di essere stata il veicolo scatenante la pandemia nella città spagnola è intervenuto anche Giorgio Gori,  Sindaco di Bergamo, tra le città più colpite dal virus in Italia: "A quel tempo" ha confessato in una intervista a Marca "non avevamo ancora capito cosa stesse davvero accadendo, anche perché il primo paziente infetto conclamato in Italia è stato solamente il 23 febbraio. Se ilvirus però era già in circolazione, non si può escludere che tra i 40 mila presenti a San siro molti fossero già positivi".

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