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La morte di Kobe Bryant, star NBA, e di sua figlia

Morte Kobe Bryant, black out tra elicottero e torre di controllo prima della tragedia

Nelle undici pagine dell’aggiornamento delle indagini sull’incidente sulla morte di Kobe Bryant condotte dall’agenzia investigativa americana Ntsb si esclude l’avaria alle turbine e si ipotizza che ci sia stato un black out temporeaneo tra elicottero e torre di controllo nel cambio di turno tra i controllori. Ntsb: “Saremo in grado di determinarne la causa”.
A cura di Vito Lamorte
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C'è ancora grande dolore negli Stati Uniti per la tragedia che ha portato alla morte di Kobe Bryant, della figlia Gianna e di altre sette persone sulle colline di Calabasas lo scorso 26 gennaio. Dopo la comunicazione della cerimonia funebre e del memoriale, si torna a parlare delle cause che hanno portato all'incidente e le ultime ricostruzioni riportano che per alcuni secondi l’elicottero Sikorsky SK-76B, con a bordo la superstar della NBA, la figlia Gianna e altre sette persone; sarebbe stato lasciato solo perché il controllore di volo con cui era in contatto aveva concluso il turno e quello subentrato non aveva la minima idea di cosa stesse accadendo. Proprio in quegli istanti l'elicottero si è schiantato contro la collina, precipitando ad una velocità di 257 chilometri orari: questo è uno dei dettagli che emerge dalla lettura delle undici pagine dell’aggiornamento delle indagini sull’incidente condotte dall’agenzia investigativa americana Ntsb.

Il documento avrebbe escluso problemi tecnici gravi all’origine del disastro e ha messo in risalto le condizioni meteo proibitive di volo, oltre al riferimento al black out temporaneo tra elicottero e torre. Adesso sarà il rapporto finale, che potrebbe arrivare tra diversi mesi, a chiarire se anche questo ha contribuito all’incidente.

La ricostruzione dei momenti prima dello schianto

L'elicottero è decollato alle 9.06 del 26 gennaio (18.06 ora italiana) dall’aeroporto "John Wayne" di Santa Ana con destinazione Camarillo, 127 chilometri a nord. Ai comandi c’era Ara Zobayan e dietro di lui Kobe Bryant, la figlia 13enne Gianna Maria-Onore, l’allenatore di baseball John Edward Altobelli, la moglie Keri e la figlia Alyssa (compagna di squadra di Gianna), Christina Mauser, Payton (altra compagna di Gianna) con la mamma Sarah.

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Il pilota si sarebbe mosso ad un’altitudine di 213-243 metri sul livello del mare e alle 9.20 si è  avvicinato allo spazio aereo gestito dallo scalo di Burbank, dove il meteo è peggiorato e la visibilità si è ridotta. Il pilota ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione a procedere in modalità "volo a vista speciale" e alle 9.32 il controllore di volo ha invitato Zobayan a cambiare frequenza per mettersi in contatto con la torre dovrà prendersi in "carico" il suo volo, ovvero quella dell’aeroporto di Van Nuys. Cosa che avviene alle 9.39. Dopo alcuni problemi nella ricerca sul radar, che non riesce a captare l’elicottero così in basso, il servizio di assistenza viene interrotto.

Nel frattempo, secondo le indagini della Ntsb, il controllore che aveva seguito l'aeromobile di Bryant viene sostituito da un collega e alle 9.45 il pilota contatta di nuovo la torre della California del Sud per comunicare di voler salire di quota per superare il banco di nebbia. La persona appena arrivato nella torre non sa nulla del percorso dell’elicottero e domanda a Zobayan di identificare il volo e cosa vuole fare ma dopo scende il silenzio. Alle 9.47, ovvero  due minuti dopo che l’elicottero con Kobe Bryant ha ricontattato la torre della California del Sud, al 911 è arrivata la prima telefonata di segnalazione.

Ntsb: Saremo in grado di determinarne la causa

Attraverso una nota Robert L. Sumwalt, presidente dell’Ntsb, ha parlato delle indagini che sono in atto:

I nostri investigatori hanno raccolto una notevole quantità di prove. Siamo fiduciosi che saremo in grado di determinarne la causa, nonché tutti i fattori che hanno contribuito ad essa, così da poter formulare raccomandazioni sulla sicurezza per evitare che incidenti di questo tipo si ripetano.

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