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Lewis Hamilton: “Sono stato bullizzato e picchiato per il colore della mia pelle”

Il pilota della Mercedes è in prima linea al fianco del movimento che lotta contro il razzismo e in un lunghissimo post su Instagram Lewis Hamilton ha parlato di qualcosa di doloroso che è accaduto quando era un ragazzino: “Sono stato bullizzato e picchiato per il colore della mia pelle, per questo ho imparato il karate”.
A cura di Alessio Morra
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Lewis Hamilton è uno dei grandi piloti di sempre ed è in assoluto uno degli sportivi più forti di questa epoca. L'inglese è da sempre molto impegnato nel sociale e lo è ancora di più in queste settimane. Dopo la morte di George Floyd il sei volte campione del mondo ha fatto sentire subito la sua voce e nei giorni successivi ha cercato di scuotere il suo mondo, quello della Formula 1 che ha prontamente recepito l'appello. Hamilton sui social, che utilizza spesso, dopo essersi schierato ancora una volta ha voluto raccontare la sua esperienza personale, e ha svelato che quando era bambino è stato vittima di bullismo a causa del suo colore della pelle.

Sono stato bullizzato e picchiato

Dopo aver espresso il suo forte appoggio al movimento ‘Black Lives Matter' con un lungo e sentito post, Hamilton ha raccontato la sua esperienza e ha svelato che da bambino è stato vittima di bullismo a causa del suo colore della pelle, sin da ragazzino ha dovuto combattere contro il razzismo e anche per questo iniziò a praticare il karate:

Ho letto ogni giorno il più possibile per cercare di saper il più possibile di quello che è successo nella nostra lotta contro il razzismo, e questo ha riportato alla memoria tante esperienze dolorose della mia gioventù. Memorie vive delle sfide che ho affrontato quando ero bambino, come credo che molti di voi che abbiano sperimentato il razzismo o qualsiasi tipo di discriminazione abbiamo vissuto. Ho parlato così poco delle mie esperienze perché mi è stato insegnato a tenermi le cose dentro, non mostrare debolezze, uccidere gli altri con l’amore e poi batterli in pista. Ma lontano dai circuiti sono stato bullizzato, picchiato, e il solo modo per rispondere a questo è stato imparare a difendermi, così ho imparato il karate. Ma gli effetti psicologici negativi non possono essere misurati.

Le parole di Lewis Hamilton: dobbiamo unirci

Il pilota della Mercedes scrive che questo 2020 potrebbe diventare l'anno più importante della vita di tutti noi, perché abbiamo la possibilità di cambiare il corso delle cose, soprattutto per le minoranza. Un appello da grande leader quello di Hamilton:

È anche per questo che guido nel modo in cui lo faccio, è molto più profondo di un semplice sport, io sto ancora lottando. Grazie a Dio avevo mio papà, una figura nera molto forte alla quale potevo guardare, che sapevo capiva e sarebbe stato dalla mia parte incondizionatamente. Non tutti hanno questa fortuna, ma dobbiamo restare uniti con coloro che non hanno quell’eroe al quale affidarsi e che li protegga. Dobbiamo unirci. Mi ero chiesto perché il 2020 sembrasse così sfortunato sin dall’inizio, ma ora sto cominciando a pensare che potrebbe essere l’anno più importante delle nostre vite, dove poter finalmente cominciare a cambiare l’oppressione sistematica e sociale delle minoranze. Vogliamo solo vivere, avere le stesse possibilità a livello di istruzione, e non aver paura di passeggiare per strada, andare a scuola o in un negozio. Ce lo meritiamo come chiunque altro. L’uguaglianza è fondamentale per il nostro futuro. Non possiamo smettere di portare avanti questa battaglia e io per primo non mollerò mai.

I’ve been reading every day to try to stay on top of everything that’s been happening in our fight against racism, and it’s brought back so many painful memories from my childhood. Vivid memories of the challenges I faced when I was a kid, as I’m sure many of you who have experienced racism or some sort of discrimination have faced. I have spoken so little about my personal experiences because I was taught to keep it in, don’t show weakness, kill them with love and beat them on the track. But when it was away from the track, I was bullied, beaten and the only way I could fight this was to learn to defend myself, so I went to karate. The negative psychological effects cannot be measured. This is why I drive the way I do, it is far deeper than just doing a sport, I’m still fighting. Thank God I had my father, a strong black figure who I could look up to, that I knew understood and would stand by my side no matter what. Not all of us have that but we need to stand together with those who may not have that hero to lean on and protect them. We must unite! I have wondered why 2020 seemed so doomed from the start but I’m starting to believe that 2020 may just be the most important year of our lives, where we can finally start to change the systemic and social oppression of minorities. We just want to live, have the same chances at education, at life and not have to fear walking down the street, or going to school, or walking into a store whatever it may be. We deserve this as much as anyone. Equality is paramount to our future, we cannot stop fighting this fight✊🏾, I for one, will never give up! #blacklivesmatter #endracism #nevergiveup #wewinandwelosetogether

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