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Acerbi: “Scudetto? Conta la vita delle persone. E dopo il tumore non temo il Covid-19”

Francesco Acerbi vuole tornare in campo. Per cercare di vincere lo scudetto, ma soprattutto per ridare fiducia alla gente: “Ripartire significherebbe ridare normalità alla gente e uscire da questo periodo difficilissimo. Ma bisogna farlo rispettando le regole e tutelando la salute di tutti. Io cambiato? No, nella mia vita avevo già combattuto battaglie impossibili. So cosa significhi risalire”
A cura di Alessio Pediglieri
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Francesco Acerbi scalpita per tornare a giocare e a spingere la Lazio verso il sogno proibito chiamato scudetto. Con il campionato oramai fermo da un mese e gli orizzonti prossimi venturi ancora tutti da decifrare, il centrale difensivo è pronto a tuffarsi di nuovo in una stagione che non può né deve considerarsi finita anzitempo. La squadra di Simone Inzaghi è in piena corsa per il tricolore e al momento è l'unica ad aver già alzato un trofeo, la Supercoppa contro la Juventus. Tutti elementi che spingono Acerbi.

In attesa di giocare per lo scudetto

Così, mentre il patron Lotito tuona dall'alto della proprietà capitolina che pretende un ritorno almeno agli allenamenti  il prima possibile per non perdere ulteriore tempo utile, Acerbi si sofferma su diversi aspetti, non ultimo proprio la situazione medico sanitaria e di emergenza generale. Lui che nella vita ha combattuto battaglie difficili, tra cui quella al tumore e alla recidiva dello stesso, non si tira indietro: "Questa situazione non mi ha cambiato, sono abituato a risalire la china".

So cosa significhi lottare e risalire, il coronavirus non mi ha cambiato poi molto: a parte il tumore, ne ho combattute altre di battaglie così gravi. Sarò pure un incosciente ma posso tranquillamente dire che il virus non mi fa paura.

La salute, prima di tutto

Per Acerbi, dunque, il pensiero va ad altro. Ad una situazione ibrida, in stand by dove non solo per il mondo del calcio c'è totale incertezza sul futuro: "La priorità è uscire da questo periodo terribile, il resto conta poco o nulla anche se sarebbe segno di normalità. Mi sto allenando, sto facendo tutto ciò che serve per farmi trovare in forma ma non ci dev'essere fretta".

Giocare, anche ad agosto

Tornare a giocare sarà fondamentale per rifare stabilità alle persone, oltre che per meri interessi personali di poter rivedere una Lazio da scudetto: "Priorità alle regole e alla salute pubblica, bisogna darsi tempo e pazienza. Tornare a giocare significa soprattutto una cosa: ridare fiducia alle persone, dare una speranza che tutto ritorni normale. Per farlo è giusto anche tornare a giocare in agosto".

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