La Serie A torna all’antico? Può ripartire anche senza Var
Una Serie A che riparte senza Var. Niente moviola in campo né indicazioni dalla cabina di regia. Sarà come tornare "all'antico", un rischio paventato dal presidente degli arbitri, Marcello Nicchi, in vista della possibile ripresa del campionato. "Possibile", si affretta a sottolineare il numero uno dell'Aia perché al momento non esistono indicazioni certe al riguardo e null'altro si può fare che attendere l'evoluzione della situazione. Tra le conseguenze dell'emergenza nazionale per il contagio da Coronavirus, però, c'è anche l'ipotesi che la control room resti vuota e non operativa.
Potremmo essere costretti a una scelta del genere – ha ammesso Nicchi alla Domenica Sortiva – per il rispetto delle distanze di sicurezza. Cosa impossibile in ambienti abbastanza ristretti come quelli attuali per il Var. Mi auguro che la cosa non accada ma se dovessimo ricominciare senza l'ausilio della tecnologia sarebbe solo a causa dell'emergenza nazionale.
Ricominciare ma quando? Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha fornito un periodo di massima (a partire dalla seconda metà di maggio) che andrebbe a incastrarsi con i tempi previsti dalla Uefa per la ripresa anche delle Coppe (fine giugno). Si giocherebbe ogni 3 giorni così da arrivare a chiudere il torneo entro l'estate o addirittura a settembre (secondo l'ultima versione paventata dal numero uno della Figc). Tutto, però, resta inevitabilmente legato alla situazione sanitaria.
Gli arbitri sono pronti – ha aggiunto Nicchi – stanno lavorando in videoconferenza con gli ogni tecnici ma non è pensabile che vengano mandati allo sbaraglio senza adottare precauzioni specifiche e capire come debbano muoversi, in quali condizioni viaggiare. Per ricominciare chiederò quali sono le garanzie al riguardo tenendo conto degli spostamenti che spesso avvengono in treno e in aereo.