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Javier Tebas (presidente Liga spagnola): “Messi in Serie A? Mai, avete troppi debiti”

La Serie A è indebitata il doppio rispetto a Liga e Bundesliga e una singola stella non può cambiare il trend. Il pensiero di Javier Tebas, a capo del campionato spagnolo, ha chiuso ogni possibilità di arrivo di Leo Messi in Italia: “Avete una situazione compromessa e la storia di Cr7 insegna: da noi sono comunque aumentati i diritti tv, da voi non è cambiato nulla”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il presidente della Liga spagnola, Javier Tebas risponde a distanza alle ultime notizie che avevano avvicinato il nome di Leo Messi al nostro campionato. A sollevare il polverone, poi correggendo il tiro delle proprie dichiarazioni, era stato Massimo Moratti che aveva palesato come l'Inter stesse tessendo trame attorno alla Pulga argentina. Nulla di più lontano dalla verità: l'ex presidente nerazzurro ha spiegato che si trattava semplicemente di un sogno da tifoso, mentre dalla Spagna, il numero uno del calcio argomentava motivazioni più concrete.

I debiti della Serie A e il sogno impossibile

Approfittando di una videoconferenza a distanza con altri organi di comunicazione, Tebas ha fatto il punto della situazione soprattutto economica, ‘retrocedendo' il campionato italiano: "Se è vero che il coronavirus sta portando modifiche sostanziali nei sistemi del calcio in tutto il mondo, è anche vero che la sua incidenza è differente di Paese in Paese. Ad esempio, la situazione italiana della Serie A è compromessa: un campionato che soffre di un indebitamento doppio a Liga e Bundesliga".

Tradotto significa che la Serie A non potrebbe permettersi Messi nemmeno se lo volesse. Anche perché un intero movimento ha dinamiche differenti, una struttura complessa su cui mantenersi e la sostenibilità, sottolinea Tebas, arriva attraverso dinamiche generali che vanno al di là dei singoli club e campioni. L'esempio è l'addio al calcio spagnolo di Cristiano Ronaldo e il suo arrivo in Italia.

L'incidenza di Cr7 tra Liga e Serie A

Quando Cr7 lasciò la Liga tutti pensarono che ci sarebbe stata una ripercussione negativa, mentre la Serie A nel suo intero avrebbe goduto di un nuovo ‘Eldorado': "Assolutamente non è andata così: senza Cr7 i diritti tv della Liga sono addirittura aumentati e in Serie A non si sono registrati progressi sensibili se non nei confronti del singolo club che ha acquistato Ronaldo. Per fra crescere o decrescere il valore di un movimento non basta una stella".

La ripartenza della Liga: anche a fine giugno

Tebas, poi, si è soffermato anche sull'attuale situazione delicata attorno al coronavirus, il crollo economico-finanziario e le sue ripercussioni sul mondo dello sport: "Mi auguro che la Liga possa ripartire, spero a fine maggio ma c'è un piano per cui si potrebbe aspettare anche il 28 giugno. Il Fair Play da togliere per dare una mano ai club in difficoltà? Sbagliato: si approfitterebbe della crisi per non pagare, creando un effetto domino negativo".

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