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Il protocollo per la pallavolo: allenamenti con le mascherine e distanziati

Le norme della Fipav sono valide fino al prossimo 14 giugno e, nell’attesa di un nuovo decreto del Governo, regolamentano il ritorno agli allenamenti collettivi delle squadre di pallavolo. Secondo un report sull’indice di pericolosità degli sport per la trasmissione dei contagi, la pallavolo comporta rischi maggiori anche rispetto al calcio.
A cura di Maurizio De Santis
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"Che problemi avete?". Ricordate lo sfogo del campione azzurro, Ivan Zaytsev? A fine aprile sbottò quando lesse che la pallavolo – rispetto anche ad altri sport di contatto e con una percentuale di rischio maggiore – è considerata uno degli sport ad alto rischio di diffusione dei contagi di Covid-19. Secondo il report stilato dal Politecnico di Torino la criticità è costituita dalle azioni sotto rete, dagli interventi a muro e dalla foga che potrebbe veicolare l'agente patogeno da una persona all'altra. Come? La più classica e semplice gocciolina di sudore che evapora dal corpo del singolo atleta.

Chissà lo "zar", volato in Siberia con la formula del prestito e pronto a tornare a Modena, come commenterebbe il protocollo indicato dalla Fipav (la Federazione italiana di volley) per la ripresa degli allenamenti collettivi delle squadre. In campo con la mascherina, possibilmente con un distanziamento di un metro e con l'obbligo di effettuare pause più frequenti per recuperare fiato sono le linee guida del documento per le sedute indoor (in palestra) ma valido anche per il beach volley e il sitting volley (la versione paralimpica della disciplina praticata da atleti che hanno disabilità motorie).

Un primo passo verso quella normalità (sarà possibile anche utilizzare gli spogliatoi sempre seguendo alcune norme d'igiene specifiche) che manca da marzo scorso, da quando a causa della diffusione del coronavirus tutta l'attività agonistica venne fermata. Almeno in questa prima fase – il protocollo è valido dal 3 al 14 giugno – sono queste le regole da rispettare nell'attesa che un nuovo decreto del Presidente del Consiglio renda un po' meno restrittive alcune delle misure attuali.

Anzi, per le formazioni giovanili il ritorno all'attività è anche più circoscritto rispetto agli atleti delle prime squadre: per i ragazzi sono previsti solo allenamenti "in coppie o terne" senza contatto tra i giocatori mentre "sarà possibile il passaggio della palla". Non fosse così, che senso avrebbe la pallavolo? E se non cambiano le cose a quali tipo di partite si assisterà? Manca poco per scoprirlo.

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