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La caduta del muro di Berlino

Il calcio dopo il Muro di Berlino: Thom, il primo simbolo della Germania unita

Attaccante della Dynamo Berlino, Thom era il calciatore preferito dal capo della Stasi, la polizia segreta della Germania Est. I suoi anni migliori accompagnano la fine di un’epoca. Sarà il primo calciatore dell’est a trasferirsi legalmente in Bundesliga dopo la caduta del Muro di Berlino, nella notte del 9 novembre 1989.
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Andreas Thom al Bayer Leverkusen
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Sul ponte di Bornholmer Straße nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1989 si è aperto il Muro, per la prima volta dall’agosto 1961”. Questa scritta ricorda il punto dove il mondo conosciuto fino a quel momento ha smesso di esistere. La notte di quel 9 novembre, dal punto di confine che si stende dal ponte Bösebrücke fino a Malmöer Strasse, migliaia di persone cominciano a passare da Berlino Est a Berlino Ovest. Hanno ascoltato poco prima il portavoce del governo della Germania Est (La Repubblica Democratica Tedesca, DDR), Guenter Schabowski, dall'allora corrispondente dell'ANSA a Berlino Est, Riccardo Ehrman, annunciare la modifica delle norme per i viaggi all'estero. Le nuove norme, dice, avranno effetto immediato. In massa i tedeschi dell'est sono scesi in strada, anche con i cappotti sopra i pigiami, per capire se fosse davvero così. Per scoprire che davvero quel simbolo della paura e della guerra è superato dalla storia.

A Berlino si può cantare uno slogan inconcepibile solo un giorno prima: “Die Mauer ist weg”, il Muro è caduto. Un mese dopo cambia verso anche il tempo del calcio in Germania. Andreas Thom si trasferisce dalla Dynamo Berlino al Bayer Leverkusen. È il giocatore preferito da Erich Mielke, il potentissimo capo della Stasi, la polizia segreta, che è anche presidente onorario del club. Il suo è il primo trasferimento legale di un calciatore dalla Germania Est in Bundesliga. La sua storia, che Roberto Brambilla ricostruisce nel suo libro “C'era una volta l'Est” accompagna gli ultimi anni di vita di un equilibrio politico che sembrava dovesse durare per sempre.

Thom, la stella della Dynamo Berlino

Thom, che giocherà anche nel Celtic, ha subito rivelato un notevole talento per il calcio. È entrato nella kinder-und Jugendsportschule, la scuola dello sport, frequentato dai migliori giovani atleti della Germania Est. E il 22 ottobre 1983 fa il suo esordio con la Dynamo Berlino nella Oberliga, il campionato di prima divisione. Gioca la sua prima partita nelle coppe europee il 2 novembre di quell'anno per necessità.

Durante un'ora di libertà prima della sfida contro il Partizan a Belgrado in Coppa dei Campioni, l’attaccante Falko Götz e il difensore Dirk Schlegel ne approfittano per rifugiarsi all'ambasciata della Germania occidentale. Arriveranno in treno a Monaco di Baviera con due passaporti falsi e chiare istruzioni: se vi dovessero fermare, gli dicono, raccontate che siete due turisti di ritorno da una vacanza e che avete perso il passaporto per cui ve ne hanno dato uno nuovo. Segna il suo primo gol in Europa contro la Roma nel ritorno dei quarti di finale. I giallorossi, dopo il 3-0 dell'andata, ricevono l'abbraccio degli emigrati e di un tifoso vip, Lando Fiorini, che canta "Roma un fa' la stupida domani sera". La Roma perde 2-1 ma passa il turno.

Thom con la maglia del Celtic
Thom con la maglia del Celtic

1987, Reagan chiede: "Gorbacev, abbatti il muro"

Thom diventa titolare fisso nella stagione 1986-87. La Dynamo Berlino vince il nono titolo consecutivo. Una settimana dopo, il presidente Usa Ronald Reagan torna per la seconda volta in visita a Berlino, a cinque anni di distanza dalla prima. Il suo discorso sulla porta di Brandeburgo è epocale. “Segretario generale Gorbačëv, se cerca la pace, se cerca la prosperità per l'Unione Sovietica e per l'Europa orientale, se cerca liberalizzazione, venga qui a questa porta. Signor Gorbačëv apra questa porta. Signor Gorbačëv, Signor Gorbačëv, abbatta questo muro!” dice alle due del pomeriggio. Verso la fine del discorso, propone di organizzare in futuro le Olimpiadi a Berlino, dove resiste “qualcosa che parla con voce potente di affermazione, che dice sì al futuro e alla libertà”.

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Thom eletto calciatore dell'anno 1988

Ma il 19 gennaio 1989 il presidente della Germania Est Erich Honecker promette: “Il Muro esisterà ancora per 50, per 100 anni”. Meno di un mese dopo, il 5 febbraio, il ventenne Chris Gueffroy viene ucciso mentre tenta di scavalcare il muro. È l'ultimo a morire mentre cerca di passare dall'altra parte del muro, ucciso dalle guardie che alla frontiera hanno l'ordine di sparare a vista.

Il calcio prosegue in Germania Est. A marzo, la Dynamo Berlino batte il Karl-Marx-Stadt in finale di coppa nazionale: il gol decisivo lo segna proprio Thom, il calciatore preferito da Mielke, che nel 1988 era stato eletto calciatore dell'anno. In campionato, però, alla fine del 1989 la Dynamo arriva “solo” seconda. Dopo nove titoli consecutivi, cede alla Dinamo Dresda. La Oberliga si chiude un fine settimana di elezioni amministrative in Germania Est che si chiudono con sospetti di brogli denunciati dai rappresentanti dell'opposizione.

Thom ha vinto cinque campionati e due coppe della DDR, è diventato una stella della squadra più forte della Germania Est e della nazionale di cui indossa anche la fascia di capitano.

L'ultimo gol in nazionale prima della caduta del Muro

La Cortina di Ferro inizia a rompersi il 10 settembre 1989 quando l'Ungheria rompe i legami con il Patto di Varsavia e apre il confine con l'Austria. Migliaia di tedeschi orientali si spostano dall'altra parte del Muro. Ma la Germania Est è ancora in piedi e il 7 ottobre 1989 festeggia i suoi quarant'anni. In visita c'è anche Gorbacev che chiede riforme al presidente Honecker. “La vita punisce chi arriva tardi” dice. I tedeschi lo incitano e scandiscono “Gorby! Gorby!”. Un mese dopo, l'8 ottobre, la Germania Est deve affrontare l'Unione Sovietica per le qualificazioni ai Mondiali di Italia '90 a Karl-Marx-Stadt, che un paio di anni più in là tornerà a chiamarsi Chemnitz.

I sovietici passano in vantaggio ma all'80' Thom pareggia su azione di calcio d'angolo prima del gol della rimonta del futuro Pallone d'Oro Matthias Sammer. Sono le ultime reti in una partita in casa nella storia della Germania Est.

Il 18 ottobre Honecker, il Segretario generale del comitato centrale del SED (Partito Socialista Unito), il principale partito della Repubblica Democratica Tedesca, si dimette dal ruolo di presidente del consiglio della Germania Est. Il 4 novembre mezzo milione di persone scendono in piazza nella centrale Alexanderplatz: è la più grande dimostrazione di piazza nella storia della Repubblica Democratica Tedesca. Cinque giorni dopo, sul ponte di Bösebrücke, finisce la divisione in due della Germania.

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Thom passa al Bayer Leverkusen

Il 15 novembre, però, la nazionale di un Paese che esiste come entità politica ma non più geografica deve giocare ancora una partita per le qualificazioni ai Mondiali contro l'Austria al Prater di Vienna. L'Austria vince 3-0 ma il risultato è un'appendice della storia. Come racconta Brambilla, tra i fotografi accreditati alla partita c'è Wolfgang Karnath, dipendente del laboratorio chimico della Bayer e allenatore dell’Under 19 del Bayer Leverkusen. Il direttore sportivo del club, Reiner Calmund, gli ha chiesto di prendere contatti con le tre stelle della nazionale della Germania Est: Ulf Kirsten, Matthias Sammer e Andreas Thom. Nessuno sa chi sia davvero Karnath.

La trattativa ha inizio. Thom teme di essere ancora sotto controllo della Stasi vuole che tutto sia fatto per vie ufficiali, così Calmund invia un telex alla Federcalcio per comunicare l'interesse del Bayer per Thom. Il trasferimento diventa ufficiale il 16 dicembre. Il Bayer versa 2,5 milioni di marchi e ne riconosce a Thom 12 mila a settimana di ingaggio più i premi. Ad aprile, a lui si unirà Kirsten, che segnerà 181 gol al Bayer, mentre Sammer andrà allo Stoccarda. È la fine del mondo del calcio come l'avevano conosciuto. Una nuova alba. L'inizio di una nuova era.

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