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Iannone dopo la squalifica: “Riconosciuta la mia innocenza, anche se abbiamo perso”

Andrea Iannone ha commentato la squalifica di 18 mesi per contaminazione alimentare: “Guardiamo la sentenza in modo positivo, è stata riconosciuta la mia innocenza, anche se fondamentalmente abbiamo perso perché siamo stati condannati. Faremo certamente ricorso al TAS. Ma poteva anche andare molto peggio”
A cura di Marco Beltrami
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Andrea Iannone è stato squalificato per 18 mesi. Questa la decisione della commissione disciplinare della Federmoto internazionale per il pilota dell'Aprilia MotoGp trovato positivo al drostanolone a un controllo antidoping lo scorso 3 novembre al Gp di Malesia. I giudici nella sentenza hanno riconosciuto che il centauro è stato vittima di una contaminazione alimentare. Ai microfoni di Sky Iannone ha commentato così la sentenza: "Guardiamo la sentenza in modo positivo, è stata riconosciuta la mia innocenza, anche se fondamentalmente abbiamo perso perché siamo stati condannati"

Andrea Iannone squalificato per 18 mesi, la reazione del pilota

Stop di 18 mesi per una contaminazione alimentare. Ad Andrea Iannone è stata riconosciuta un'assunzione accidentale di drostanolone, colposa ma non dolosa. Queste le parole del pilota ai microfoni di Guido Meda per Sky: "La notizia dello stop questa mattina mi ha colpito molto, non ce l'aspettavamo per com'erano andate le cose. Guardiamo la sentenza in modo positivo, è stata riconosciuta la mia innocenza, anche se fondamentalmente abbiamo perso perché siamo stati condannati. Faremo certamente ricorso al TAS. Ma poteva anche andare molto peggio. Quando tornerò in pista? Non lo so, ma una cosa certa: è il primo caso per contaminazione alimentare che abbia portato a una sospensione. Ringrazio il mio avvocato, senza di lui la situazione in questo momento sarebbe sicuramente diversa".

Iannone racconta il periodo più duro della sua vita

Iannone ha vissuto un periodo a dir poco complicato, con la difficoltà di accettare la situazione: "Questo periodo è stato il più duro di tutta la mia vita, molto difficile da accettare. Ho pensato di tutto, non è stato facile, ma ogni giorno ho cercato di trovare la forza per andare avanti e dimostrare la mia innocenza. Ancora non ce l'ho fatta al 100%, ma questo è il mio obiettivo. Dopodiché voglio tornare in moto il prima possibile".

L'Aprilia al fianco del pilota, nella speranza di un'assoluzione al Tas

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Massimo Rivola, amministratore dell'Aprilia, team di Iannone: "Ci lascia sconcertati per la pena inflitta ad Andrea, ma anche molto soddisfatti nelle sue motivazioni. I giudici hanno riconosciuto la totale buona fede del pilota e la inconsapevolezza nella assunzione confermando la tesi della contaminazione alimentare". Si spera nel ricorso al Tas per l'assoluzione: "Per questo la pena inflitta non ha alcun senso, alla luce delle motivazioni scritte dagli stessi giudici Andrea avrebbe dovuto essere assolto, come sempre è capitato agli altri atleti contaminati, ma questo quadro ci lascia tante speranze per il ricorso che auspichiamo sia molto veloce. Rivogliamo Andrea in sella alla sua Aprilia RS-GP, saremo al suo fianco fino alla fine di questa vicenda e lo sosterremo nel suo appello".

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